Von der Leyen e Costa bloccano il piano di Kallas per l’Ucraina

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ESTERI

L’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Kaja Kallas, si trova di fronte a un muro di resistenza nel tentativo di far approvare il suo piano di sostegno militare all’Ucraina, che rischia di essere ridimensionato in modo significativo. Nonostante i recenti sforzi diplomatici e le pressioni internazionali, il progetto iniziale, che prevedeva un impegno di 40 miliardi di euro per armamenti, è stato sostanzialmente accantonato. Al suo posto, si sta discutendo una versione più contenuta, con un budget di soli 5 miliardi di euro, concentrato principalmente sull’acquisto di munizioni.

La proposta di Kallas, che mirava a rafforzare il sostegno militare a Kiev in un momento critico del conflitto con la Russia, ha incontrato l’opposizione di due figure chiave: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il primo ministro portoghese, António Costa. Entrambi hanno espresso riserve sulla fattibilità e sull’impatto politico del piano, evidenziando la necessità di un approccio più cauto. Questo scetticismo ha portato a un sostanziale ridimensionamento della proposta, che ora dovrà essere riesaminata nel contesto di un dibattito più ampio sulla strategia europea in materia di difesa.

Intanto, la guerra in Ucraina prosegue senza tregua. Nelle ultime ore, la città di Zaporizhzhia è stata nuovamente colpita da un attacco russo, che ha causato sei feriti, tra cui un bambino. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente tensione internazionale, con gli occhi puntati sul vertice tra Stati Uniti e Russia in programma a Riad, in Arabia Saudita, il prossimo lunedì 24 marzo. L’incontro, che vedrà la partecipazione di rappresentanti di alto livello, potrebbe rappresentare un tentativo di mediazione, sebbene le prospettive di un cessate il fuoco appaiano ancora lontane.

In questo scenario, i leader europei riuniti al Consiglio europeo hanno ribadito il loro sostegno a Kiev, con l’eccezione dell’Ungheria, che ha preferito mantenere una posizione distaccata. Parallelamente, il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un summit a Parigi tra i Paesi “volenterosi”, con l’obiettivo di coordinare ulteriori iniziative di sostegno militare all’Ucraina.

Sul fronte diplomatico, il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso scetticismo riguardo alla possibilità che il presidente russo Vladimir Putin rispetti un eventuale cessate il fuoco, a meno che non sia accompagnato da garanzie di sicurezza concrete per l’Ucraina. «Un accordo senza basi solide è destinato a essere violato», ha dichiarato Starmer durante un discorso alla base militare di Northwood, fuori Londra. «Lo sappiamo perché è già accaduto in passato, e sono certo che accadrà di nuovo».

Nel frattempo, il Consiglio europeo ha adottato all’unanimità una serie di conclusioni sulla difesa continentale, chiedendo un’accelerazione dei lavori per aumentare la prontezza militare dell’Europa nei prossimi cinque anni. Questo passaggio, che segue le precedenti deliberazioni del 6 marzo 2025 e il Libro bianco sul futuro della difesa europea del 19 marzo 2025, segna un ulteriore passo verso una maggiore integrazione delle politiche di sicurezza dell’Ue.