Ormai il furto dei dati vale come un’industria

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– La fase artigianale del dossieraggio è ormai è superata, addirittura in curva con striscia continua e su una strada ripida e stretta. E i protagonisti del sorpasso epocale hanno pure parcheggiato in doppia fila. L’industrializzazione del furto di dati nei più corazzati armadi virtuali del Paese è la dimostrazione che – se esportassimo questo genere di attività – potremmo far impennare il Pil come un quattordicenne il suo motorino smarmittato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre fonti

L’Italia è al quinto posto per furto di email e password online ed è al settimo posto per numero di indirizzi email compromessi. E per quanto riguarda i dati frodati delle carte di credito in circolazione, l’Italia si colloca al 18° posto nella classifica mondiale. (Avvenire)

Dossieraggio, vi sveliamo le tecniche usate dagli hacker per bucare le Procure Molti Ministeri utilizzano software legacy che non vengono aggiornati tempestivamente Per capire come una banca dati di una Procura o di un Ministero possa essere violata, occorre considerare alcune delle vulnerabilità comuni nelle infrastrutture istituzionali e le tecniche sfruttate dagli attaccanti. (Ottopagine)

E' un cancro che rischia di diventare ormai in metastasi dal punto di vista del furto dei dati, dell'utilizzo dei dati, del ricatto che si fa con questi dati". Il caso dossieraggi? "Ne penso tutto il male possibile. (la Repubblica)

«Com’è possibile che nel 2024, in un tempo in cui le informazioni sono milioni e facil… ROMA — Franco Gabrielli, ex capo della Polizia, già direttore dell’Aisi, e di fatto inventore dell’Agenzia per la cybersicurezza quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Draghi, dice di essere «basito». (la Repubblica)

«I dati sono il petrolio moderno, sono potere. Ora è consulente alla Sicurezza per il Comune di Roma. (La Stampa)

Le migliaia di fascicoli e dati trafugati dai database dello Stato rappresentano una situazione “senza precedenti per la nostra democrazia visto il volume dei dati in gioco” dove “il fattore umano ha dimostrato di essere ancora più incisivo rispetto a quello tecnologico, anche a questi livelli”. (Adnkronos)