Blitz di attivisti pro Palestina nella sede di «Leonardo» a Torino: «Complici del genocidio di Gaza». Il ministro Crosetto: «Sono pericolosi eversivi»

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere della Sera INTERNO

Blitz di un gruppo di attivisti pro Palestina che sono entrati nella sede torinese della Leonardo, in corso Francia, alla periferia di Torino. «Siamo entrati a bloccare la Leonardo Spa per denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza perpetrato dallo stato illegittimo di Israele ai danni del popolo palestinese», spiegano, in una nota, gli attivisti che hanno diffuso un video della loro iniziativa. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Poi i locali occupati sono stati liberati dalla … (Il Fatto Quotidiano)

I soliti "studenti" o sedicenti tal, nonostante raggiungano difficilmente la maggiore età, sono riusciti a fare irruzione nella sede di Leonardo di Torino, "occupandola". Sono gli studenti dell'intifada, i pro Hamas e pro Palestina, che hanno momentaneamente bloccato la sede di corso Francia nel capoluogo piemontese. (il Giornale)

È partito intorno alle 15.30 da piazza Statuto il corteo regionale pro Palestina e contro la fornitura di armi ad Israele. Il corteo, passato da Porta Palazzo, sosterà di fronte al Comune e terminerà il proprio percorso in piazza Castello. (Corriere della Sera)

L’azienda ha sede in corso Francia, alle porte di Torino. Dopo aver varcato i cancelli hanno ancora intonato i loro slogan e lanciato dei lacrimogeni rossi. (ilmessaggero.it)

Gli studenti attivisti della ribattezzata intifada studentesca sono entrati nella sede torinese di Leonardo S.p.A., la principale azienda produttrice di materiale bellico italiana, occupando la struttura di corso Francia, nella periferia della città, per «denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza perpetrato dallo Stato illegittimo di Israele ai danni del popolo palestinese». (L'INDIPENDENTE)

Una delegazione di circa una ventina di attivisti è entrata nei locali della sede di Torino dell’azienda, sventolando bandiere della Palestina per «denunciarne la complicità con il genocidio in corso a Gaza», spiegano. (Milano Finanza)