Casapound è un problema di sinistra
Casapound è un problema di sinistra La "rossa" Bologna, città medaglia d’oro per la Resistenza, è stata recentemente teatro di una manifestazione di Casapound , autorizzata dal governo, che la sinistra bolognese, rappresentata dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, considera un grave sfregio. "Bologna non merita lo sfregio di una manifestazione fascista. Li abbiamo fermati una volta e li fermeremo ancora”, ha tuonato la segretaria Pd, nativa di Lugano ma bolognese d'adozione, mentre protestava in piazza al fianco dell'Anpi contro il corteo di Casapound. (Today.it)
Ne parlano anche altre fonti
«Il prefetto usa parole al limite della falsità». Il sindaco di Bologna Matteo Lepore torna all’attacco dopo gli scontri di sabato scorso tra collettivi e forze dell’ordine a margine della manifestazione dei Patrioti e di CasaPound e delle polemiche che ne sono seguite. (Corriere della Sera)
Abbiamo parlato troppo poco di questo video. Sì, la notizia è circolata: qualche giornale, tra le righe della cronaca delle violenze di Bologna ad opera dei centri sociali, ha infilato anche questa aggressione ai danni di un passante. (Nicola Porro)
BOLOGNA — Elly Schlein arriva a Bologna per difendere le piazze antifasciste della città dalla marcia nera di Casapound e dei Patrioti. (La Repubblica)
Matteo Lepore finisce dialetticamente sempre più nell'angolo. (il Giornale)
"La decisione la prende la Prefettura, è difficile vietare cortei. Il punto è come si svolgono e dove. È un tema che le città hanno. È importante prevenire e collaborare con la Prefettura". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Bicocca sulle polemiche per le manifestazioni e gli scontri a Bologna (La Stampa)
Il quotidiano pubblica un verbale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, datato 5 novembre – quattro giorni prima della manifestazione – da cui risulta come, “dall’attività informativa”, fosse “emersa la concreta possibilità di attriti tra i manifestanti facenti capo a correnti socio-politiche contrapposte”. (Il Fatto Quotidiano)