Inchiesta Trento, così agiva la “consorteria criminale”: incetta di progetti e intimidazioni a chi non era “conforme al sistema”

La ripetizione di un sostantivo e una sconcertante ipotesi di reato sono i due elementi che colpiscono nell’inchiesta della Procura di Trento che ha scoperchiato un verminaio, provocando quello che solo eufemisticamente si può definire un terremoto giudiziario. È molto di più. È il disvelamento di un sistema, una ragnatela che legava tanti, troppi partiti ed amministrazioni locali. La parola “consorteria” è utilizzata in modo quasi ossessivo nelle contestazioni, che – al di là del significato letterale (“gruppo di persone collegate da interessi politici od economici”) – ha come sinonimi clan, congrega, corporazione, cricca e lobby. (Il Fatto Quotidiano)

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Chi sono gli arrestati Ai domiciliari la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, un commercialista di Bolzano, Heinz Peter Hager, di Signa Italia, considerato uomo di Benko, l'imprenditore roveretano Paolo Signoretti, l'ex sindaco di Dro e ex senatore Vittorio Fravezzi, gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani dello studio 'Area 17' e la dirigente del Comune di Bolzano nell'ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken, oltre al giornalista pubblicista Lorenzo Barzon. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un "progettino politico" dell'imprenditore trentino Paolo Signoretti da contrapporre al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e alla sua giunta di centrodestra: è quanto emerge dalla maxi inchiesta della Procura di Trento. (Tiscali Notizie)

Avvocato Valer: «Posizione Luca Zeni marginale, dimostreremo sua estraneità»

Le prime dichiarazioni della sindaca Cristina Santi che, attraverso i propri avvocati, “Nega alcun tipo di conoscenza o contatto con la quasi totalità degli altri soggetti coinvolti in questa vicenda” RIVA DEL GARDA. (il Dolomiti)

«Se le cose stanno così si tratta di una pagina buia per la nostra città». (l'Adige)

L’ordinanza del Tribunale di Trento ipotizza l’esistenza di un gruppo affaristico capace di influenzare la pubblica amministrazione usando il metodo mafioso. L’indagine era partita nel 2019 grazie alla denuncia di una donna di Bolzano. (la VOCE del TRENTINO)