L'appello in tv della madre di Leonardo Calcina: "Le parole fanno molto male. Ai genitori dico: denunciate"

L'appello di Viktoryia Ramanenka, madre di Leonardo Calcina, il ragazzo di 15 anni, vittima di bullismo, morto suicida a Senigallia. Ospite a "Domenica In', condotto da Mara Venier, la donna si è rivolta a "tutti i genitori d'Italia": "Ma anche ai nonni, ai fratelli, ai cugini", ha aggiunto. "Se vedete le parole sbagliate in un messaggino, oppure se vi riferiscono qualcosa, vi chiedo di denunciare perché la parola non può offendere, non deve offendere, le parole fanno molto male". (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Nell'intervista con la padrona Mara Venier, mamma Viktoria ha raccontato chi era Leonardo, la sua storia, ma anche il tormento vissuto, lo sfogo con genitori per quelle vessazioni che lui stesso definiva “insopportabili” da parte dei tre bulli della classe, fino al tragico epilogo. (Vivere Senigallia)

Dal salotto di Domenica In, su Rai Uno, al talk di Rete 4 "E' sempre Cartabianca". Domenica sera Francesco e Viktoria, i genitori di Leonardo, il 15enne di Senigallia vittima di bullismo che si è ucciso il 13 ottobre scorso, sono stati ospiti della trasmissione condotta da Bianca Berlinguer. (Vivere Senigallia)

La critica della legale Ieri, nel salotto del programma televisivo Domenica In, su Rai1, condotto da Mara Venier, è stata ospite la madre del ragazzo che si è tolto la vita a quindici anni a Senigallia, vittima di bullismo, insieme alla sua avvocata. (Tecnica della Scuola)

L'appello della mamma di Leonardo Calcina, il 15enne vittima di bullismo che si è suicidato a Senigallia. Le prole fanno molto male», ha detto la donna ospite a Domenica In. (Corriere TV)

Un dettaglio reso noto dall’avvocato Pia Perricci. «Stiamo cercando di capire – dice – ai tre già noti, fuori dalla scuola se ne aggiungevano altri due». (corriereadriatico.it)

Sarebbero loro gli aguzzini di Leonardo, i bulli che lo insultavano tutte le mattine a scuola, che gli strizzavano i capezzoli in palestra, che gli davano le manate nelle parti intime. E un altro ragazzo, della stessa classe. (corriereadriatico.it)