Cinema, ai Golden Globe bocciate le scelte dei Festival di Venezia e Cannes
Dal Golden Globe una bella spallata alle giurie dei festivaloni internazionali. Come ogni inizio d’anno, la consegna dei riconoscimenti che la stampa internazionale assegna ai film usciti negli Stati Uniti, ha fatto da apripista alla stagione dei premi che troverà l’apoteosi con la consegna degli Oscar 2024. Ebbene: le scelte fatte dalla critica smentiscono le decisioni delle giurie di Cannes e Venezia, presiedute da Greta Gerwig e Isabelle Huppert, premiando le due storie che di fatto furono le vincitrici virtuali di quelle manifestazioni. (Italia Oggi)
Se ne è parlato anche su altri media
Sfiorando il record assoluto di candidature con ben dieci nomination, l’originale pellicola diretta da Jacques Audiard si aggiudica i premi più ambiti al fianco del film drammatico “The Brutalist”; tra cui quello per il miglior film commedia o musicale, per il miglior film in lingua straniera e per la miglior attrice non protagonista a Zoe Saldana. (L'Unione Sarda.it)
Emilia Pérez È stato il titolo più premiato, ha ricevuto quattro riconoscimenti: miglior film commedia o musicale, migliore attrice non protagonista (Zoe Saldana), miglior film in lingua straniera, migliore canzone originale (El mal - Clément Ducol, Camille e Jacques Audiard). (Vanity Fair Italia)
Qualche sorpresa, diverse conferme, nessuna polemica «politica» alla vigilia del (re)insediamento alla Casa Bianca di Trump. (il manifesto)
Non per modo di dire: paillettes, lamé e tonalità gioiello hanno dominato il tappeto rosso e per una volta il classico nero è stato sostituito da pennellate di arancio (Zendaya) di celeste (Selena Gomez) di rosso (Emma Stone) o di oro (Demi Moore). (AMICA - La rivista moda donna)
Apparentemente l'Italia rimane fuori dai Golden Globe, i rinnovati premi statunitensi che, dopo una parentesi complicata con lo scioglimento dell'associazione della stampa estera hollywoodiana, ora, con una giuria più allargata e inclusiva, è tornato a essere uno dei più importanti riconoscimenti cinematografici e televisivi. (il Giornale)
Primo is nothing, l’Hollywood politica anche meno, l’Italia può attendere: gli 82esimi Golden Globes, rinnovati e inclusivi ma chissà quanto decisivi per l’award season, scodellano sentenze e modellizzano il futuro: gli Oscar recepiranno? Secondi è meglio. (Il Fatto Quotidiano)