La Bce teme la recessione e abbassa i tassi di interesse

La Banca Centrale Europea teme la recessione ed abbassa nuovamente i tassi. Anche se è un ribasso contenuto, di fatto è il terzo in pochi mesi e soprattutto il secondo consecutivo da settembre, conferma l’intenzione della Banca centrale europea al ribasso dei tassi, dopo che i rialzi degli ultimi due anni hanno contribuito a riportare l’inflazione su livelli più ‘normali’. Dopo il taglio di settembre, gli analisti avevano previsto che ne sarebbe arrivato un altro prima della fine dell’anno. (Avanti Online)

Su altre fonti

Senza peraltro fornire alcuna prospettiva sul percorso che seguirà nei prossimi mesi. Anzi la presidente Christine Lagarde ha ripetuto il mantra secondo cui la banca centrale si muoverà riunione dopo riunione, decidendo in base ai dati. (Nicola Porro)

Ieri la Banca centrale europea (Bce) ha nuovamente tagliato il costo del denaro. Si tratta del terzo taglio dopo quelli di giugno e settembre. (La Stampa)

Buone notizie per Docenti, Presidi e Personale ATA: il recente taglio dei tassi della Banca Centrale Europea avrà effetti immediati sulle rate di tutti i cittadini Europei. Si prevede un risparmio significativo per gli Italiani, che si tradurrà in vantaggi anche per i prestiti garantiti NoiPa. (Orizzonte Scuola)

Alta inflazione addio. Ecco come i tassi Bce saranno influenzati dalla discesa oltre le attese del carovita

La Bce ha deciso di ridurre ancora i tassi di interesse, si tratta del terzo taglio consecutivo di 25 punti base. Infatti il calo dei tassi si traduce direttamente in un costo dei mutui più contenuto. (Adnkronos)

(Adnkronos) – La Bce ha deciso di ridurre ancora i tassi di interesse, si tratta del terzo taglio consecutivo di 25 punti base. La riduzione del costo del denaro rende i finanziamenti per l’acquisto di una casa più accessibili per i cittadini che hanno un mutuo o stanno pensando di acquistare casa. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

E rischia di dover tornare a stimolare l’economia nel 2025 Dopo anni di forti aumenti dei prezzi, l’inflazione rischia di scendere in modo duraturo sotto il 2%. (Milano Finanza)