MN - Passerini: "Nelle idee di Conceiçao c’è di riportare Leao al suo ruolo primordiale"
Passerini: "Nelle idee di Conceiçao c’è di riportare Leao al suo ruolo primordiale" Il Milan supera la Juventus in Semifinale di Supercoppa Italiana con una gara vinta più con la testa e con il cuore più che con la tattica e la tecnica, guadagnando così di vincere il primo trofeo stagionale nella finale di lunedì sera contro l'Inter. Uomo della serata è stato ovviamente il nuovo tecnico Sergio Conceiçao, subentrato a Fonseca il 30 dicembre. (Milan News)
La notizia riportata su altre testate
Il Milan ci crede ma sa bene la forza dell'Inter”. Ci saranno anche Leao e Loftus, recuperati ma in panchina. (Il Milanista)
Quando le cose non vanno, bisogna aggrapparsi alle certezze. (Calciomercato.com)
Dopo i nerazzurri, che hanno mandato al tappeto l’Atalanta in un match senza storie, infatti, hanno raggiunto la finale – un “derby della Madonnina” che si giocherà a inedite latitudini saudite – anche i rossoneri, che in rimonta hanno sconfitto 2-1 la Juventus: un successo strappato con le unghie con i denti dagli uomini di Conceiçao, finiti sotto nel punteggio per il gol siglato al 21’ da Yldiz, perso da un Theo Hernandez ancora decisamente lontano da quello dei giorni migliori, ma poi capaci – dopo un primo tempo giocato in maniera troppo passiva - di rialzarsi nella ripresa, grazie soprattutto ai cambi operati dal neotecnico rossonero: la chiave è stata in particolare l’ingresso di Musah per un Bennacer comprensibilmente ancora fuori forma. (Quotidiano Sportivo)
Buona la prima. Sergio Conceicao riesce a conquistare la prima vittoria sulla panchina del Milan, battendo la Juventus di Thiago Motta, che non aveva mai perso in stagione contro un’italiana. Una vittoria del gruppo, che si è ricompattato accanto al suo condottiero, che nonostante la febbre era lì a bordo campo a guidare la sua squadra. (MilanLive.it)
Conceiçao, la Supercoppa è speciale: fu anche il suo primo trofeo italiano da calciatore (Milan News)
Le squadre sono organismi strani e quella di Fonseca, in un modo o nell’altro, scivolava quasi sempre sul più bello. Non tanto nel gioco, non tanto negli uomini, ma nel rapporto col destino. (La Gazzetta dello Sport)