Zelensky alla Nato e all'Ue: "Putin sta preparando 10mila soldati nordcoreani. Si va verso un conflitto mondiale"

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Ucraina

Il ciclone Zelensky ha spazzato un'altra volta la capitale d'Europa. Prima al Consiglio Europeo, dove ha incontrato i 27 leader dell'Ue, poi al quartier generale della Nato, dove si è rivolto ai 32 ministri della Difesa alleati, oltre che al segretario generale Mark Rutte, già suo fan. Al centro del tour c'è il piano della vittoria. I big del formato Quint - U… (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Prima di presentarla a Bruxelles, Zelensky era intervenuto nel parlamento ucraino per mostrare la sua precisa strategia - articolata in cinque punti - finalizzata a rafforzare la posizione dell'Ucraina e porre fine alla guerra con la Russia entro il prossimo anno. (Today.it)

"Non siamo coivolti, non è il nostro piano di vittoria" ha aggiunto Orban In un'intervista rilasciata all'emittente statale ungherese, il primo ministro magiaro Viktor Orbán attacca così Zelensky: "Con il suo piano l'Ucraina può solo perdere". (la Repubblica)

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato oggi, giovedì 17, a Bruxelles i dirigenti dell’Unione europea e dell’Alleanza atlantica per chiedere nuovo e più ampio sostegno nella guerra contro la Russia. (Il Sole 24 ORE)

Le promesse di carta dell'Europa a Kiev

È successo durante una conferenza stampa in cui il leader di Kiev, apparso estremamente infastidito, ha ribadito la necessità di ricevere più forniture militari dagli alleati e ha manifestato forte disappunto per le riluttanze di alcuni leader occidentali riguardo all’ipotesi di un’adesione dell’Ucraina alla Nato. (LA NOTIZIA)

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Il nostro popolo in Ucraina sta facendo tutto il possibile per difendere il nostro Stato e la nostra indipendenza. E sono orgoglioso dei nostri soldati, che stanno tenendo il fronte in condizioni incredibilmente difficili, davvero difficili, dure. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Dal loro punto di vista, il leader di un Paese europeo aggredito che continua a girare le cancellerie occidentali per ottenere armi, garanzie politiche e sostegno economico per continuare a combattere una lotta mortale merita dileggio, invece che ammirazione. (il Giornale)