Gaza, assalto ai camion degli aiuti Onu: Hamas uccide 20 membri di bande. Altre decine di vittime nei raid di Israele

L'episodio risale a sabato, ma se ne è avuta notizia solo ora. Philippe Lazzarini (Unrwa): «Sta diventando impossibile operare nella Striscia» Un convoglio di 109 camion delle Nazioni Unite che trasportavano cibo e aiuti umanitari è stato assaltato e saccheggiato poco dopo aver attraversato il valico di Kerem Shalom, a sud della Striscia di Gaza. L’episodio, uno dei peggiori di questo genere, risale a sabato 16 novembre ma se ne è avuta notizia solo ora. (Open)

La notizia riportata su altre testate

«Credo che il problema sia che le persone hanno paura del cambiamento. Uno dei motivi per cui il comune di Zurigo ha deciso di fare una donazione all'UNRWA - ricordano i giornalisti della NZZ - è che l'organizzazione è considerata l'unica in grado di aiutare veramente a Gaza (Corriere del Ticino)

"I risultati delle analisi di questi campioni condotte da due laboratori designati dall'Opac indicano che sia una granata che un campione di terreno contenevano l'agente antisommossa noto come Cs", ha affermato l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche in una dichiarazione. (Tuttosport)

"Più di 20 membri delle bande coinvolte nel furto dei camion degli aiuti umanitari sono stati uccisi in un'operazione di sicurezza condotta dalle forze di sicurezza in collaborazione con i comitati tribali", ha affermato il ministero in una nota. (Corriere Delle Alpi)

Attacco all’Unrwa. A rischio futuro dei ragazzi di Qalandiya

Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensky su Telegram dopo l'attacco russo che oggi ha fatot 8 morti a Odessa. La Russia mostra ciò che le interessa veramente: solo la guerra. (Tuttosport)

È il momento ideale per piantare bulbi che fioriranno in primavera, come tulipani e giacinti, e per potare alberi e arbusti, eliminando rami danneggiati o malati per promuovere una crescita più sana nella stagione successiva. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

«Ogni giorno riceviamo decine di persone», ci dice la dottoressa Majda Nasser, «come tutti i profughi gli abitanti di Qalandiya non hanno la copertura sanitaria dell’Autorità nazionale palestinese. Una giovane con un bimbo in braccio è pronta per un prelievo di sangue nel laboratorio. (il manifesto)