La scuola di chirurgia dell'Università dell'Insubria non attira più: solo un candidato per i 10 posti disponibili
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Una sola borsa di specialità su 10 per chirurgia generale e 4 su 17 per emergenza urgenza. Sono preoccupanti i dati che emergono dalla prima assegnazione di contratti ai medici specializzandi da parte dell’Università dell’Insubria. Le due scuole ritenute essenziali per l’attività ospedaliera futura sono state snobbate. Non che sia andata bene in generale, come dire, “mal comune mezzo gaudio”. L’Associazione liberi specializzandi e il sindacato Anaao Giovani parlano di “disastro annunciato” davanti ai risultati della prima sottoscrizione di contratti con i vincitori del test di ammissione svolto nel luglio scorso. (varesenews.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
L’ultima distribuzione delle borse di studio per le scuole di specialità indica, per l’ennesima volta, un problema : il 25% delle borse non sono state assegnate. Se non si interviene velocemente c’è il rischio che gli ospedali implodano. (varesenews.it)
«Vorrà dire che manderemo le analisi e le biopsie in India». «Moriremo, ma con la pelle perfetta e la vista buona». (Corriere Fiorentino)
Se le cose vanno male oggi, rischiano di andare anche peggio in futuro. Per il nuovo anno accademico alle porte, nelle scuole di specialità medica – i percorsi che i laureati in Medicina devono intraprendere per lavorare in ospedale – è stato coperto solo il 29,8% dei posti disponibili. (Avvenire)
«Inutile girarci intorno: la chirurgia generale non vuole farla più nessuno. E dire che fino a qualche tempo fa era il nostro fiore all’occhiello, i giovani laureati avevano quasi tutti un grande sogno: diventare chirurghi». (ilmattino.it)
C’è un caso che riassume tutti gli altri. Ed è un racconto che trova facile corrispondenza… (Il Mattino di Padova)
Un’altra quindicina restano comunque sotto la media nazionale, che è del 76% di posti assegnati. In Italia ci sono 11 facoltà di Medicina dove 4 posti per le specializzazioni su 10 restano vuoti. (la Repubblica)