«Casa automobilistica cinese rischia di sostituire la produzione italiana di Stellantis»

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Chiaro Quotidiano ECONOMIA

«Va definita la missione produttiva dello stabilimento di Atessa, ex Sevel, e va fatta chiarezza nel rapporto con la componentistica e con gli stabilimenti che producono parti meccaniche. Sollecitiamo, inoltre, il governo a convocare in tempi stretti una riunione conclusiva in cui tutti gli attori coinvolti, comprese le organizzazioni sindacali, impegnino Stellantis ad aumentare produzione nazionale di autoveicoli con l’obiettivo di raggiungere un milione di veicoli l’anno, consapevoli che» il pericolo è «l’ingresso di un secondo produttore cinese», che «rischia di essere sostitutivo e non aggiuntivo alla produzione italiana di Stellantis». (Chiaro Quotidiano)

Su altri media

Con manifestazione a Roma. Sciopero di otto ore il prossimo 18 ottobre per Stellantis e tutto il settore dell'automotive. (Today.it)

Crisi perdurante nel settore automotive e aria di sciopero generale già da giorni. Ora è diventato realtà: si svolgerà venerdì 18 ottobre e a proclamarlo sono state Fim, Fiom e Uilm. (ciociariaoggi.it)

L’unità cambi dell’impianto automobilistico è attualmente chiusa in vista della realizzazione della Gigafactory, progetto “paralizzato” in attesa di un’evoluzione sulla ricerca delle batterie e le divisioni motori endotermici starebbero in “sofferenza”. (isnews.it)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

TERMOLI. La ormai tristemente nota crisi del settore automotive, che in Molise sta travolgendo lo stabilimento Stellantis di Termoli, che da solo e con il suo indotto dei servizi, da occupazione a centinaia di cittadini molisani, ha portato alla proclamazione di uno sciopero nazionale di 8 ore, indetto dalle Segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm, con manifestazione che si terrà a Roma. (Termoli Online)

Per queste ragioni lo sciopero unitario dei lavoratori e delle lavoratrici di Stellantis e della filiera automotive in programma il 18 ottobre rappresenta un appuntamento importantissimo anche per le operaie e gli operai della zona industriale di San Nicola di Melfi. (Sassilive.it)