Unicredit-Bpm, il prezzo è basso. La Borsa vuole un rialzo dell’Ops

Piazza Affari mette fuorigioco (almeno per ora) l’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco Bpm. Il premio dello 0,5% sul valore di Borsa di venerdì scorso, già giudicato striminzito dal mercato, si è tramutato in cinque sedute in uno sconto del 13% per effetto dell’andamento divergente dei titoli del Banco e di Unicredit. La strada è lunga ma il tema del prezzo, suggerisce Piazza Affari, sarà uno di quelli a cui l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, potrebbe dover mettere mano se vorrà vincere. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

Unicredit avrebbe stabilito contatti con Credit Agricole per cercare di fare un incontro nelle prossime settimane sul tema dell’offerta pubblica di acquisto della banca di piazza Gae Aulenti su Banco Bpm (LAPRESSE)

Il tentativo di scalata di Unicredit su Commerzbank sembrerebbe ormai impantanato, complice la crisi politica tedesca e le manovre difensive della banca tedesca che valuta l’acquisizione di una banca di medie dimensioni. (Radio Radio)

L’offerta di Orcel può dare nuova benzina ai titoli bancari dopo il lungo rally. (Milano Finanza)

Carlo Messina: “L’Unione europea si salva se utilizza gli eurobond. Operazioni delle banche? Decidono gli azionisti”

La notizia, fosse stata vera, sarebbe stata una sorta di bomba nucleare: il governo valuta “un decreto di emergenza” contro l’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm. Il Tesoro, però, ha smentito tutto: “Notizia totalmente infondata”. (Il Fatto Quotidiano)

Carlo Messina (Intesa Sanpaolo) benedice l’Ops di Unicredit su Banco Bpm, mentre Patuelli (Abi) non si sbilancia Che cosa hanno detto dell'Ops di Unicredit su Banco Bpm il presidente di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, e il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli (Start Magazine)

L’INTERVISTA L’ad di Intesa Sanpaolo all’Alfabeto del Futuro su scenari globali e risiko del credito: «Il governo può intervenire se ci sono rischi per la sicurezza nazionale, ma non li vedo» (La Stampa)