Malattia di Alzheimer, EMA approva lecanemab

Malattia di Alzheimer Malattia di Alzheimer, EMA approva lecanemab Se autorizzato dalla Commissione Europea, il farmaco potrà essere somministrato solo in pazienti portatori di una sola o di nessuna copia del gene ApoE4 Milano – A seguito di una rivalutazione della sua iniziale opinione negativa, nei giorni scorsi il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso parere positivo sull’immissione in commercio di lecanemab, anticorpo monoclonale diretto contro la proteina amiloide, per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase precoce, caratterizzata da compromissione cognitiva lieve e demenza lieve. (Osservatorio Malattie Rare)

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Continuano le ricerche riguardanti l’Alzheimer. Alcuni ricercatori hanno scoperto uno spray nasale, somministrato in via sperimentale su alcuni animali, capace di bloccare il declino cognitivo e il danno al cervello. (iLMeteo.it)

Sono sempre di più le armi (intese come farmaci e terapie) per combattere una delle malattie più invalidanti in età avanzata: il morbo di Alzheimer, la più comune forma di demenza degenerativa. La comunità scientifica ha già delineato le linee guida per i pazienti a cui sono destinati soprattutto due e promettenti nuovi farmaci che tra pochi mesi saranno disponibili ma non per tutti. (il Giornale)

L’Italia,dal canto suo, ha messo in campo importanti risorse finanziarie, che ora possono essere investite promuovendo la sinergia tra la sanità pubblica, l’assistenza socio-sanitaria e sociale e la ricerca scientifica che, negli ultimi anni, ha fatto importantissimi passi avanti dal punto di vista diagnostico-terapeutico, dell’innovazione e della tecnologia. (IL GIORNO)

E ogni ricerca contribuisce a capire un po’ di più qual è il meccanismo della malattia di Alzheimer, una patologia multifattoriale che provoca progressivo decadimento cognitivo. Non sarà la svolta assoluta ma è certamente un altro tassello di un puzzle da chissà quanti pezzi che sta facendo impazzire i ricercatori di tutto il mondo. (la Repubblica)

Il governo ha annunciato però che non ne rimborserà il costo. Un comitato indipendente, il National Institute for Health and Care Excellence, ha stabilito infatti che i benefici non giustificano il prezzo: 32 mila dollari per ciascun anno di trattamento. (la Repubblica)

I ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma hanno individuato un nuovo bersaglio terapeutico, l'enzima zDHHC7. La scoperta, pubblicata su Pnas, apre la strada a potenziali nuovi trattamenti contro la malattia (Sky Tg24 )