I prezzi dell’energia in crescita rischiano di mandare l’Europa in recessione
Mentre l’Europa si prepara all’inverno, i prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono balzati a novembre al livello più alto degli ultimi 20 mesi, gravando ulteriormente sulle industrie chiave delle principali economie che avevano appena iniziato a riprendersi dalla crisi energetica del 2022. I prezzi medi all’ingrosso dell’energia elettrica di base in Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Polonia sono saliti ai livelli più alti degli ultimi 20 mesi, secondo i dati del mercato dell’energia di LSEG, citati dall’editorialista di Reuters Gavin Maguire (Scenari Economici)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Le importazioni di gas da gasdotto dalla Russia sono diminuite mentre aumentano quella dal Sud del Mediterraneo, Usa e Norvegia. L’Ue sta agendo rapidamente. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
I paesi dell’Ue hanno aumentato il consumo di gas a ottobre del 5,5% in termini annui, in un contesto di aumento della domanda nel settore industriale dovuto ai prezzi bassi. Tuttavia, le importazioni di gas da gasdotto nell’Ue il mese scorso hanno raggiunto il livello più basso per il mese degli ultimi cinque anni, mentre nel complesso le forniture totali dall’inizio dell’anno dalla Russia all’Europa sono aumentate di 3 miliardi di metri cubi. (Energia Oltre)
Duties, tariffs and energy: la triade di dazi, tariffe ed energia. Quanto influirà nell’industria europea l’insidiosa combinazione tra il nuovo corso protezionista globale e la sempre più complicata (e costosa) transizione energetica? In attesa di conoscere l’entità dei dazi che saranno introdotti dagli Stati Uniti nei prossimi mesi (e le conseguenti contromisure), l’unico dato certo è che dal 2022 in poi la necessità geopolitica di dover sostituire il gas russo ha influito pesantemente sulla competitività di una parte rilevante della manifattura in Europa, in primis in Germania e in Italia. (FIRSTonline)
Nonostante le forti dichiarazioni dei funzionari occidentali secondo cui, grazie alla politica di sanzioni attuata dal 2022, i paesi dell’UE si sono praticamente liberati dalla “dipendenza dal gas russo”, il nostro paese rimane ancora un fornitore chiave di “carburante blu” per l’Europa. (recensione militare)
Secondo un’analisi dell’OIES, il calo dell’offerta interna europea, unito ad una limitata flessibilità al rialzo per il gas importato da gasdotto, significa che i prelievi di stoccaggio e il GNL spot saranno dei fattori chiave (Energia Oltre)
Autore Adina Revol Cover Miniera di carbone Berezovsky gestita dalla Siberian Coal Energy Company (SUEK) nella regione di Krasnoyarsk, Russia, 2022. Ilya Naymushin/SIPA Data 19 Novembre 2024 Salva Salvato Versione pdf Condividi Iscriviti per scaricare la versione pdf di questo articolo (Le Grand Continent)