Crisi del comparto automotive: Biellese a rischio desertificazione
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Riceviamo e pubblichiamo: "Al di là della tifoseria di stampo politico, dovrebbe essere ormai chiaro ai più che l'attuale Governo di destra non ha proprio nulla di patriottico. In Italia i dati sulla pesante crisi che coinvolge il comparto dell'automotive sono sotto gli occhi di tutti e la situazione si complica ancora di più nella nostra regione, dove in grande sofferenza c'è tutta la filiera legata al manifatturiero. (newsbiella.it)
La notizia riportata su altri media
Nel 1985, oltre il 92% dei ventenni desiderava acquistare un’auto (e poi la acquistava); oggi siamo al 29%. A scanso di equivoci, sottolineo subito che salvaguardare i posti di lavoro nell'industria locale e regionale è un imperativo di solidarietà. (Primonumero)
Processo nel quale devono contrapporsi all'avanzata della Cina, dove nel frattempo i colossi del settore spremono sempre di più i propri fornitori per abbassare i prezzi. Grandi manovre tra i fornitori europei di auto per trovare rimedio alla crisi. (QuiFinanza)
UMBERTIDE – Allarme dei sindacati per la grave situazione dei lavoratori somministrati (ovvero gli interinali a breve o a lungo termine) occupati nel gruppo Stellantis. Sono Cgil Cisl e Uil a lanciare un appello visto che la maggior parte di questi lavoratori, è stata licenziata: "i primi a pagare la crisi sono stati i lavoratori in somministrazione, non sono stati rinnovati i contratti in scadenza o sono state interrotte le missioni di chi aveva un contratto a tempo indeterminato con l’agenzia. (LA NAZIONE)
Una serie di fattori ha portato a repentini cali nelle vendite delle automobili, soprattutto di quelle elettriche. Il mercato dell'automotive sta vivendo un periodo molto difficile in Europa. (QuiFinanza)
Il mercato europeo dell’auto sta andando verso il collasso. Giorno dopo giorno si rincorrono notizie sulla chiusura di fabbriche e licenziamenti di migliaia di lavoratori: Volkswagen, Fonte Pexels (Rinnovabili)
“L’attuale situazione di stallo nel confronto al Mimit, il taglio di risorse pubbliche e la mancata presenza dei vertici di Stellantis, richiedono l’assunzione di una responsabilità non più rinviabile dopo lo sciopero e la manifestazione nazionale dei lavoratori del settore auto” ‒ scrivono i tre segretari generali a sostegno della richiesta di convocazione, concludendo che ‒ “In assenza di un riscontro positivo ci vedremo costretti all’auto-convocazione con i lavoratori del settore presso Palazzo Chigi”. (Fiom-Cgil)