Europa: l’errore strategico di Meloni è un disastro senza logica politica

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Autore Lorenzo Castellani Data 18 Luglio 2024 Salva Salvato Versione pdf Condividi Iscriviti per scaricare la versione pdf di questo articolo Giorgia Meloni ha commesso il primo grande passo falso della sua carriera da Presidente del Consiglio. Con il voto contrario alla rielezione di Ursula von der Leyen la premier annulla un percorso di legittimazione presso le istituzioni europee e di collaborazione con la Commissione che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo di governo. (Le Grand Continent)

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Giorgia Meloni ha forse commesso il primo passo falso della sua carriera da presidente del Consiglio. Fratelli d’Italia finisce all’opposizione, schiacciato sulle stesse posizioni del gruppo sovranista dei Patrioti di Salvini, Lepen e Orban, mentre Forza Italia vota a favore con il Ppe. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E’ stata rieletta presidente della Commissione Europea per un secondo mandato, dal 2024 al 2029. Ha ottenuto nella plenaria da Strasburgo 401 voti, esattamente la somma di Ppe, S&D e Renew, la sua maggioranza formale, tant’è che il capodelegazione di Forza Italia Fulvio Martusciello ci ha giocato, sostenendo provocatoriamente che la maggioranza è stata “compatta”, neutralizzando un po’ di franchi tiratori “tra i Socialisti” con i voti dell’Ecr. (Adnkronos)

Secondo la logica del capo politico, che vive nell’ossessione dello scavalcamento a destra, era difficile sostenere la partecipazione a una maggioranza europea con i Verdi, per l’impatto simbolico e reale che il tema Green ha sulla sua constituency. (L'HuffPost)

Il «no» di Fratelli d’Italia a Ursula von der Leyen? Si è piegata ai Verdi e al green deal. Parla l’eurodeputato Nicola Procaccini

Lorenzo Castellani (Italia Oggi)

Palazzo della Valle esprime soddisfazione per alcuni passaggi del discorso pronunciato stamattina alla plenaria del Parlamento europeo; in particolare, per il riferimento a un’Europa che “sostiene i cittadini e le imprese, improntata al pragmatismo, dove prosperità e competitività sono i driver principali di sviluppo”. (Impresa Italiana)

Ed esclude rischi di irrilevanza per l’Italia: «La maggior parte dei membri della prossima Commissione sarà nominata da governi di centrodestra, che saranno in maggioranza nel Consiglio Europeo. Il co-presidente dell’Ecr, Nicola Procaccini, spiega il no del suo partito, FdI, alla rielezione di von der Leyen. (Milano Finanza)