Ferzan Ozpetek: “In tutte le donne c’è lo sguardo di mia madre: sono loro a darmi la forza”
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Roma — Ferzan Ozpetek cuce il suo film Diamanti con cura sartoriale, le stoffe preziose sono le sue attrici, il lavoro che si confeziona e qualche volta si disfa davanti agli occhi dello spettatore. Il regista mette in scena sé stesso riunito con le attrici a tavola, parlano di una storia che improvvisamente prende forma e indossa i costumi e le parrucche anni Settanta. La sartoria Canova, che la… (la Repubblica)
Ne parlano anche altri media
"Ho sempre pensato di fare un film solo con attrici, ma poi non ho mai avuto il coraggio di farlo perché credevo, sbagliando, che sarebbe stato difficile. Il fatto è che ho sempre ritenuto che il lato femminile, anche quello che c'è negli uomini, è il lato importante della vita". (Il Mattino di Padova)
A distanza di 19 anni dal film La finestra di fronte, la cantautrice Giorgia torna a collaborare con il regista Ferzan Özpetek con una nuova canzone per la colonna sonora del suo ultimo film Diamanti, nelle sale cinematografiche dal prossimo 19 dicembre, composta da Giuliano Taviani e Carmelo Travia e prodotta e pubblicata da FM Records. (Sky Tg24 )
La colonna sonora è stata composta da Giuliano Taviani e Carmelo Travia e prodotta e pubblicata da FM Records. A distanza di 19 anni da La finestra di fronte, la cantautrice Giorgia torna a collaborare con il regista Ferzan Özpetek con una nuova canzone il suo ultimo film, Diamanti, al cinema dal prossimo 19 dicembre, (Movieplayer)
Ed è subito folla di ospiti vip. Un inno, corale, alle donne. (ilmessaggero.it)
La vicenda si svolge su due piani temporali, alternando il presente (i tempi odierni, l'oggi nostro insomma) agli anni '70. La storia si concentra su temi come la solitudine, le passioni, i conflitti interiori e le connessioni umane. (Sky Tg24 )
Ci ritroviamo a viverle quelle storie, quelle di Alberta e di Gabriella, di Nicoletta e di Nina, donne piene di quella vita che le ha ferite, devastate e tradite. Diamanti il suo ultimo lavoro che ci inchioda alla poltrona della sala nella quale vorremmo sprofondare, travolti da una commozione così potente da farci lucidare gli occhi. (SpettacoloMania)
