I rifugiati libanesi in Siria si preparano per tornare a casa
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I rifugiati libanesi in Siria si preparano per tornare a casa 27 novembre 2024 Milano, 27 nov. - È tempo di tornare a casa. Un rifugiato libanese in Siria prepara i bagagli per rientrare a Nabatieh nel Libano meridionale, dove teme però che "l'area intorno alla casa sia piena di bombe a grappolo". Il cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele è entrato in vigore mercoledì mattina dopo più di due mesi di guerra su vasta scala, che a sua volta è seguita a quasi un anno di scambi di fuoco transfrontalieri avviati da Hezbollah a sostegno del suo alleato Hamas nella guerra di Gaza (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Le famiglie libanesi evacuate dalle aree colpite dall'Idf (o invase via terra dalle forze israeliane) sono rientrate nelle rispettive città, festeggiando l'accordo tra Beirut e Tel Aviv e sventolando le bandiere di Hezbollah (Sky Tg24 )
Il suo «Asse della Resistenza» perde un pezzo e così si frantuma, almeno per adesso. La promessa di Hezbollah viene meno: quella di sostenere i fratelli di Hamas nella loro lotta contro Israele, quindi di rifiutare una tregua se non si accompagna ad una parallela cessazione dell’offensiva israeliana a Gaza (Corriere della Sera)
Tacciono le sirene, dopo oltre un anno i cieli del nord di Israele rimangono sgombri dalle scie dei razzi e dalla minaccia dei droni. In Libano, l’aviazione di Gerusalemme effettua ancora voli di sorveglianza e ricognizione, ma le armi tacciono. (la Repubblica)
In molti si rallegrano per l'accordo sul cessate il fuoco in Libano. Prima di tutto le popolazioni civili, da una parte e dall'altra della frontiera tra Libano e Israele. (Corriere TV)
Ultim'ora news 27 novembre ore 9 (Milano Finanza)
Prima che ieri venisse proclamata la tanto sospirata tregua tra Israele e Hezbollah (il Libano ci ha solo messo i morti, quasi 4mila, non certo la volontà di combattere), i caccia dello Stato ebraico hanno compiuto almeno dieci bombardamenti su Beirut, secondo la strategia vista già a Gaza, che mira a ottenere dal controllo totale dei cieli l’effetto di intimidazione e terrore che non viene raggiunto via terra. (L'Eco di Bergamo)