Centinaia in piazza a Tel Aviv, 'fermare la guerra'
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Centinaia di manifestanti israeliani si sono radunati questa sera a Tel Aviv per esprimere la loro frustrazione nei confronti del governo per non aver raggiunto ancora un accordo di tregua per riportare a casa gli ostaggi rimasti a Gaza. I dimostranti sventolavano bandiere e tenevano cartelli con slogan tra cui "Accordo ora", "Fermiamo la guerra" e "Non li abbandoneremo", e suonavano i tamburi gridando: "Perché sono ancora a Gaza?" "Ci sono state innumerevoli opportunità per porre fine a questa crisi e ognuna è stata silurata dal governo", ha detto Zahiro Shahar Mor, un impiegato di banca di 52 anni di Tel Aviv. (Il Messaggero Veneto)
Ne parlano anche altri giornali
Migliaia di persone in piazza a Tel Aviv in due diverse manifestazioni. Un secondo sit-in è stato invece organizzato dai parenti degli ostaggi che hanno chiesto il rilascio dei loro cari. (LAPRESSE)
La contestazione è avvenuta mentre il premier israeliano si trovava a Gerusalemme per un evento commemorativo della strage del 7 ottobre (Open)
Pochi minuti dopo aver cominciato a parlare, diverse persone tra il pubblico urlavano, e una di loro ha gridato più volte: “Mio padre è stato ucciso”. Nel corso della cerimonia di commemorazione dei caduti della campagna Spade di ferro (ovvero la guerra iniziata con l’attacco di Hamas il 7 ottobre), Benyamin Netanyahu è stato aspramente interrotto dai parenti delle vittime. (Il Fatto Quotidiano)