Tra Israele e Iran è guerra aperta (e diretta): quale possibile impatto per il mercato dei bond
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Nella giornata di ieri i rendimenti dei titoli di stato sono sprofondati in scia al dato sull’inflazione di settembre nell’Eurozona sotto il target del 2%. Il BTp a 10 anni è arrivato ad offrire meno del 3,35% con uno spread sempre in area 130 punti base rispetto al Bund. A seduta conclusa, la notizia terrificante dell’attacco missilistico dell’Iran ai danni di Israele. Lo scenario più temuto, ossia di una guerra aperta tra le due potenze del Medio Oriente, inizia a prendere forma. (InvestireOggi.it)
La notizia riportata su altri giornali
Piazza Affari segna un +0,27%, rimanendo vicina alla parità, mentre Francoforte registra un lieve rialzo dello 0,04%. Le borse europee sono altalenanti, con gli investitori che osservano attentamente l'escalation del conflitto in Medio Oriente, dopo l'attacco del Libano su Israele avvenuto in serata. (QuiFinanza)
Quella di lunedì 30 settembre è stata una giornata negativa sul mercato azionario italiano con l’indice Ftse Mib che ha subito una brusca e improvvisa correzione, alimentata dalla marcata debolezza del comparto auto e di quello industriale. (Milano Finanza)
La struttura di medio periodo resta connotata positivamente, mentre segnali di contrazione emergono per l'impostazione di breve periodo costretta a confrontarsi con la resistenza individuata a quota 34.409. (LA STAMPA Finanza)
Alla stessa ora il FTSE Italia All Share registrava una flessione dello 0,01%. Alle ore 10.25 il FTSEMib perdeva lo 0,03% a 34.117 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 34.048 punti e un massimo di 34.249 punti. (SoldiOnline.it)
Le indicazioni non costituiscono invito al trading.(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa) Si contrae la performance del derivato italiano con i prezzi allineati a 33.770 punti, per una discesa dello 0,83%. (LA STAMPA Finanza)
Quella di martedì 1 ottobre è stata una giornata negativa sul mercato azionario italiano con l’indice Ftse Mib che ha subito un’ulteriore correzione, alimentata dalla marcata debolezza del comparto bancario. (Milano Finanza)