Invalsi e dad, un fallimento per gli studenti

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Tecnica della Scuola INTERNO

La pandemia e la dad hanno dato la “mazzata” agli apprendimenti e ora occorre ripartire da zero.

In controtendenza ai dati delle prove Invalsi si sono avuti agli Esami di maturità dei voti molto elevati che hanno certificato anche competenze elevate.

Insomma una situazione veramente preoccupante per la scuola che è un “malato” da curare

La pandemia e la didattica a distanza hanno fortemente penalizzato gli apprendimenti degli alunni ed i test delle prove Invalsi hanno certificato che gli studenti hanno gravi lacune in italiano e in matematica e che in queste discipline non hanno ottenuto adeguate competenze. (Tecnica della Scuola)

Ne parlano anche altre fonti

Paradossalmente i dati, resi noti in questi giorni, hanno finito per confermare che la Dad non è nemmeno riuscita a salvare la scuola tradizionale presidiata proprio dalle crocette sulle risposte giuste. (Avvenire)

Cosa può arrivare da un dibattito così polarizzato, che non tiene conto delle infinite variabili tra una posizione e l'altra? Ma come al solito si è ridotto tutto a un (comodo) derby: dad sì, dad no. (Today.it)

Gli AGGIORNAMENTI. Matteo Cecconi, morto suicida durante la DAD, potrebbe esser stato spinto da una persona di un forumMatteo Cecconi potrebbe essere stato incentivato al suicidio in didattica a distanza. (iLMeteo.it)

Che brivido, non di poco conto, sopratutto per Almeyda Nel gioco del calcio il ruolo della comunicazione è fondamentale e in certi casi può salvare da certe situazioni. (Calcio In Pillole)

Quando si dice che si può non andare a scuola, si svaluta la scuola, perché è come dire che possiamo farne a meno”. La Puglia, peraltro – ci ricorda anche Roberto Ricci, responsabile nazionale delle prove Invalsi – negli anni precedenti alla pandemia aveva fatto dei progressi rilevanti in fatto di apprendimenti, che lasciavano ben sperare. (Tecnica della Scuola)

Al riguardo è intervenuto il responsabile nazionale delle prove Invalsi, Roberto Ricci il quale ha sottolineato come questo sia anche e soprattutto il risultato di più di un anno di didattica a distanza, la quale non può che aver favorito la dispersione scolastica (come prevedibile, purtroppo, più al Sud), a fronte di un calo delle difficoltà nella ex “bestia nera” degli studenti italiani, l’inglese, materia in cui evidentemente si può fare fronte con più facilità, mediante i vari strumenti che si trovano in rete, alla mancata didattica in presenza. (Nicola Porro)