Manovra 2025 e auto aziendali: cosa cambia. Rischio stangata sull’Irpef

– Diventano fiscalmente più costose le auto in fringe benefit ai dipendenti, e diminuisce quindi la loro appetibilità, con le auto elettriche decisamente più avvantaggiate rispetto alle altre alimentazioni. La Camera ha votato la fiducia sulla manovra finanziaria 2025 e tra le novità rilevanti vi è il nuovo regime in vigore dal 1° gennaio 2025 per la gestione delle auto aziendali in fringe benefit concesse ad uso promiscuo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre fonti

Il nuovo meccanismo che calcola l’imponibile fiscale non premia più i modelli in base alle loro effettive emissioni di CO2, ma passa ora ad un criterio generale che favorisce molto l’alimentazione elettrica, misura minore quella ibride plug-in e poi grava pesantemente sulle auto a benzina, Gpl, gasolio e full hybrid, ovvero l’85% delle scelte per le aziendali nel nostro Paese. (La Gazzetta dello Sport)

Attualmente, l’articolo 51 prevede che i benefit concessi ai dipendenti siano fiscalmente rilevanti oltre un determinato limite: 258,23 euro annui. (Fiscoetasse)

In Manovrà è previsto un incremento delle tasse per le auto a benzina e più basse per le elettriche. La stretta vale anche per il 2024 e dunque è retroattiva. (La Stampa)

Novità dipendenti e autonomi 2025, le note spese per vitto, alloggio e trasporti saranno deducibili solo se tracciate

Tra le novità contenute nella Manovra economica del 2025, è prevista una tassazione più "salata" pari al 50 per cento di imposta sul reddito per i veicoli alimentati a carburante tradizionale, mentre i veicoli elettrici e ibridi verrano premiati perché dovranno pagare rispettivamente il 10 e il 20 percento. (ilmessaggero.it)

In Manovra resta la stretta per le auto aziendali. Tasse più alte dunque per le auto a benzina e gasolio e più basse per le elettriche (e supercar) assegnate in uso promiscuo ai dipendenti. (Corriere della Sera)

Il disegno di legge di Bilancio 2025, in fase di discussione alla Camera, prevede importanti cambiamenti per la deducibilità dei costi di vitto, alloggio, viaggi e trasporti. Queste spese, comuni sia tra i lavoratori dipendenti che autonomi, saranno ora legate alla tracciabilità del pagamento per poter essere dedotte o rimborsate. (Brocardi.it)