Dal contrasto al ddl (in)Sicurezza nasce la vera opposizione al governo Meloni
Un enorme e combattivo corteo ha percorso sabato 14 dicembre le vie di Roma. Era stato convocato da centinaia di associazioni, centri sociali, branche sindacali per protestare contro il disegno di legge 1660, impropriamente intitolato alla “sicurezza” che il governo Meloni intende far approvare da un Parlamento nel quale, al contrario che nel Paese, detiene una comoda maggioranza. Fra i tanti interessanti interventi che si sono succeduti in itinere sul camion che precedeva il corteo, il più bello e significativo è stato quello di Adelmo Cervi, uno dei più importanti detentori della memoria storica dell’antifascismo che costituisce il vero patrimonio comune del popolo italiano, i cui figli migliori insorsero, ottant’anni fa circa contro gli occupanti tedeschi e i loro servi repubblicani, esercitando il loro diritto alla resistenza armata che a norma del diritto internazionale spetta sempre ai popoli oppressi (vedi oggi i Palestinesi contro il regime genocida israeliano e i Kurdi contro i jihadisti alimentati e manovrati e armati da Erdogan). (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre fonti
È di nuovo polemica contro i telegiornali del servizio pubblico. Secondo Alleanza verdi e sinistra, l’informazione della rete ammiraglia ha oscurato la manifestazione di oggi contro il ddl Sicurezza. (la Repubblica)
"Il ddl Sicurezza rappresenta un attacco senza precedenti ai diritti fondamentali e alla democrazia - si legge in una nota della Rete No ddl Sicurezza -. (la Repubblica)
Fin da settembre, come CGIL e FLC, ci siamo mobilitati durante il cammino di discussione parlamentare del ddl Sicurezza, già approvato alla Camera e ora approdato al Senato. (FLC CGIL)
È felice di esserne parte: “Oggi era importante partecipare, fare numero, dare un segnale. Da cittadino … (Il Fatto Quotidiano)
Sono oltre 200 le realtà, tra associazioni, sindacati e movimenti, che sono scese in piazza a Roma per protestare contro il Ddl Sicurezza. Ad aprire il corteo un cartello che mostra il bacio tra Meloni e Mussolini e uno striscione con la scritta “A pieno regime contro il Ddl paura“. (Il Fatto Quotidiano)
E già si capisce la postura della piazza. Potenza dell’iconografia. (la Repubblica)