Le ripercussioni italiane del voto sulla Commissione europea
Il suo avversario in Puglia Michele Emiliano la butta un po’ sul ridere dicendo che Raffaele Fitto ora “entra a far parte di un governo con il Pd”. Il riferimento naturalmente è all’ingresso nella Commissione europea, ma al di là delle battute per il Partito democratico questa versione serve ad allontanare l’evidenza che il via libera a Fitto abbia portato a una vittoria di Giorgia Meloni, la quale ora può dimostrare che non aver votato per Von der Leyen in estate non l’ha affatto isolata da Bruxelles, anzi la prossima settimana accadrà che a Strasburgo Ecr voterà saldamente la nuova Commissione europea e invece la coalizione di sinistra in Italia si spaccherà, perché Verdi e Cinque stelle hanno già annunciato che voteranno contro Fitto. (Radio Popolare)
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Superati i veti incrociati, restano bronci, mal di pancia e presagi di ulteriori sventure. La socialista Teresa Ribera e il conservatore Raffaele Fitto, di Fratelli d’Italia, restano ai loro posti come vicepresidenti es… (L'HuffPost)
Tutti i subbugli della maggioranza Ursula contro la nuova Ursula un po’ sovranista Superata la conferma dei candidati commissari – compresi la spagnola Teresa Ribera e l’italiano Raffaele Fitto come vicepresidenti esecutivi – è arrivato il momento di tirare fuori le calcolatrici per capire quanti voti riceverà la Commissione von der Leyen II nel voto di investitura al Parlamento europeo il 27 novembre. (Start Magazine)
Le cose però sono più complicate: prima di tutto la matematica d’aula dimostra come una maggioranza alternativa, seppur esistente sulla carta, sia nei fatti molto difficile da comporre e darebbe un ruolo centrale non solo all’ECR ma pure alla destra estrema di Marine Le Pen e AfD, un rischio che forse Weber sarebbe anche disposto a correre ma che vede la ferma contrarietà di un pezzo importante del mondo cristianodemocratico europeo. (Treccani)
Stati Uniti per il via libera alla fornitura di mine antiuomo sottolineato il presidente ucraino. . (Tuttosport)
Il problema auto è un problema europeo e deriva dalle regole che l'Europa si è data", afferma il ministro rispondendo a una domanda su Stellantis nel corso di un'intervista con il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, all’evento "L’importanza delle infrastrutture" presso Palazzo Wedkind. (Liberoquotidiano.it)
Il prezzo del compromesso sono due ipoteche. E non è mai un buon viatico quando un contratto che deve essere solido e resistente come quello che dà il via al governo dell’Unione europea nasce con queste premesse. (Quotidiano del Sud)