Lecuona, Gardner, Petrucci, Espargarò e in ultimo Miller e Guidotti: il vero fallimento di KTM nel racing è come tratta le persone

La notizia è di oggi e l’abbiamo anche approfondita: KTM ha bloccato lo sviluppo della RC16 per il 2025. Non significa, sia inteso, che chiuderà anche con le corse, ma semplicemente che, ancora una volta, il dichiarato non corrisponde con quanto poi accade veramente. E che, proprio come abbiamo già scritto, il clima di sfiducia intorno a KTM in questo momento di profondissima crisi deriva quasi più da questi atteggiamenti che dall’oggettività dei fatti, visto che ad oggi è vero che tre società di KTM sono in amministrazione controllata con 3 miliardi di debiti, ma non la società che si occupa del racing. (MOW)

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Anzi c’è una pesante crisi finanziaria con debito crescente (oggi sopra 250 milioni di euro, con perdite per il 2024 stimate di oltre 900 milioni di euro) e perdita del 90% del valore azionario. Intanto c’è una sovrapproduzione di mille moto al giorno, con ingenti scorte di moto invendute ferme nei piazzali. (La Gazzetta dello Sport)

L'azienda ha oltre mille moto al giorno di sovrapproduzione. Gli impianti austriaci ripartiranno nel marzo 2025. Restano attivi soltanto gli stabilimenti in India e in Cina. (Lettera43)

La situazione potrebbe essere molto grave, lo stop alla MotoGP resta per tanti osservatori una delle opzioni. Però in questo momento c’è più di una speranza che si continui: ci risulta, in particolare, che tutti i piloti e i loro manager abbiano ricevuto una mail interna dal tono rassicurante. (Moto.it)

Fallimento KTM, arriva l’annuncio ufficiale: clienti e concessionari spiazzati

A parlare è Giuliano Zanetti, rsu della Mv Agusta, che ogni giorno si confronta con i suoi colleghi di lavoro. «Ktm ha aperto il concordato in continuità e noi non sappiamo se funziona come in Italia. Quindi questa situazione di incertezza crea preoccupazione tra i lavoratori». (varesenews.it)

Con questa stringatissima nota Peter Vogl, l'avvocato che è stato nominato commissario per il risanamento dell'azienda austriaca, ha formalmente dato il via libera alla prosecuzione delle operazioni del gigante austriaco delle moto, recentemente entrato in una crisi legata al forte indebitamento e alla sovrapproduzione di veicoli rimasti invenduti. (Dueruote)

Nessuna azienda vorrebbe mai trovarsi nelle condizioni di dichiarare fallimento o di dare il via all’auto amministrazione. Questo comporta una serie di difficoltà soprattutto a livello di immagine e diventa molto difficile così poter gestire la situazione, con la KTM che è giunta quindi a un punto davvero di non ritorno. (nextmoto.it)