Debole, spaventata dalle guerre e da nuovi dazi: così un’Europa mai così divisa si prepara alla seconda era Trump

La mattina del 6 novembre, l’Europa si è svegliata con la paura che il grande ombrello americano diventi presto più piccolo. Un’opportunità per portare avanti la tanto auspicata autonomia strategica, almeno sulla carta sulla carta, ma di fatto un timore che pietrifica le cancellerie Ue dato il contesto economico e geopolitico. L’amministrazione Trump entrerà in carica solo nel 2025, la sua squadra è ancora da formare, ma se si guarda ai suoi primi quattro anni da presidente c’è da aspettarsi un nuovo disimpegno dai fronti caldi del mondo, escluso solo l’Indo-Pacifico, e una nuova svolta protezionistica. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

Il nuovo presidente ha ricevuto offerte di preghiere e congratulazioni da tanti leader religiosi, a partire dal presidente della Conferenza episcopale statunitense, l’arcivescovo Timothy Broglio. I cattolici americani bianchi sono stati determinanti per la vittoria elettorale di Donald Trump, il prossimo 47° presidente degli Stati Uniti. (Diocesi di Lecce)

La nuova geografia elettorale rivela questo: Manhattan, più bianca e più ricca, rimane saldamente a sinistra; ma è accerchiata dai «borough» (quartieri) più multietnici e operai come Bronx e Queens dove l’avanzata repubblicana è consistente. (Corriere della Sera)

Dopo le delicatissime e dall’esito incerto elezioni europee. Era l’elezione più attesa di questo anno elettorale eccezionale in cui hanno votato i paesi chiave nello scacchiere mondiale in cerca di un nuovo equilibrio. (Tiscali Notizie)

Il ritorno di Trump: ecco cosa cambia ora

Ok, ok, la vittoria è un salvacondotto, la volontà popolare assolve ogni cosa e oggi, se proprio vogliamo tormentarci, facciamo un bel dibattito su quanto "la sinistra" (categoria sufficientemente ampia, ormai, da tenere dentro molte specie di cose diverse) abbia perso contatto con la realtà della gente e sia concentrata sui diritti civili, bellissima cosa ma qui c'è da riempire il carrello della spesa e bla bla. (L'HuffPost)

Immigrazione: Jason Miller, uno dei principali consiglieri di Trump, ha dichiarato alla Nbc che Trump intende ripristinare le politiche di frontiera già attuate durante il suo primo mandato e poi abrogate dal presidente Joe Biden, come il programma “Remain in Mexico”, che obbligava i richiedenti asilo ad attendere in Messico mentre le loro domande erano in esame. (Forbes Italia)

Il terzo appuntamento del ciclo USA2024. L'elezione che può cambiare il mondo realizzato da Fondazione Corriere della Sera e ISPI-Istituto per gli studi di politica internazionale. Advisor ISPI (Corriere TV)