Arresti clan Libergolis, parla il procuratore Melillo: «Realtà di straordinaria pericolosità»
“Saremo noi il vero virus quando usciremo e faremo tremare i clan avversari”. Così parlavano in carcere i vertici del clan Li Bergolis del Gargano, mentre dalle celle dove erano detenuti in regime di alta sicurezza continuavano a dare ordini, a gestire le attività illecite dell’organizzazione, narcotraffico ed estorsioni, tramite “pizzini” veicolati attraverso familiari, lettera e utilizzo abusivo di telefoni cellulari (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Su altre fonti
Per tre dei principali indagati, identificati come capi dell’organizzazione, è stato disposto il regime di carcere duro, noto come 41-bis. (StatoQuotidiano.it)
Il blitz Sono 39 le persone ritenute appartenenti al clan Li Bergolis di Monte Sant'Angelo (Foggia) arrestate questa mattina (37 in carcere, due ai domiciliari) perché accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, altri reati in materia di droga e armi e diversi episodi estorsione, rapina, furto e favoreggiamento. (quotidianodipuglia.it)
A essere colpito, secondo quanto si apprende, il clan Libergolis di Monte Sant'Angelo, capeggiato da Enzino Miucci, detto U' Criatur, già detenuto. Polizia, carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito arresti e ingenti sequestri a Foggia e in altre località in tutto il paese, nel corso di un'operazione interforze contro la mafia Garganica che è stata denominata «Mari e Monti». (La Gazzetta del Mezzogiorno)