Lucio Battisti: trent’anni di “Hegel”, il suo ultimo album

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Album Amarcord, i dischi più belli da riascoltare: un viaggio nel tempo nei ricordi di progetti che hanno lasciato il segno e che vale la pena riportare alla nostra attenzione Sono trascorsi trent’anni dal la pubblicazione di “Hegel”, la ventesima e ultima opera musicale di Lucio Battisti, rilasciata il 29 settembre del 1994, quattro anni prima della sua prematura scomparsa. Pochi mesi dopo aver celebrato il cinquantennale del suo omonimo album d’esordio, ci ritroviamo a parlare di un lavoro completamente diverso, qualcuno oggi lo chiamerebbe indie, termine in questo caso molto più appropriato di numerose proposte che arricchiscono le attuali playlist a tema di Spotify (Recensiamo Musica)

Ne parlano anche altre testate

ITALIA – Si può tradire e poi accorgersi di amare ancora di più la persona tradita? Secondo Mogol e Battisti, sì. Conoscere un’altra persona, pensare di esserne follemente innamorato, avere un rapporto intimo e svegliarsi il giorno dopo più consapevole che mai di amare chi si è tradito, succede dalla notte dei tempi… e succederà ancora. (Corriere Salentino)

Accadde il 29 settembre: ‘seduto in quel caffè io non pensavo a te…’. ’29 settembre’, di Mogol- Battisti, la cantava l’equipe 84. (il Resto del Carlino)

Oggi, ma nel 1994, in tutta Italia, veniva pubblicato dall’etichetta discografica milanese Numero uno, del gruppo Rca, “Hegel”, ventesima ed ultima raccolta di Lucio Battisti, di 51 anni. (Il Centro)

La canzone racconta una storia di tradimento che si consuma in appena 24 ore. Il protagonista, seduto in un caffè, si lascia coinvolgere da un colpo di fulmine per una donna sconosciuta, vivendo un’intensa ma fugace passione. (la VOCE del TRENTINO)