L’apocalisse di Valencia, rischio epidemie. Corsa contro il tempo per trovare i dispersi
Dopo la marea di fango che ha sommerso la regione di Valencia (almeno 221 i morti), dopo la pioggia incessante e l’affannosa rivcerca di superstiti prima e dei resti dei dispersi poi, sulla Spagna devastata dal maltempo si allunga lo spettro delle epidemie. Il ministero della Salute spagnolo e il dipartimento di Salute della Comunità Valenciana hanno rafforzato la sorveglianza epidemiologica e la prevenzione dei focolai infettivi per ridurre al minimo i rischi dovuti all’acqua stagnante nelle zone colpite dalle inondazioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altre fonti
L’intensità di questa pioggia eccezionale è stata tale che, in soli dieci minuti, sono caduti ben 42 mm, provocando inondazioni rapide e rendendo alcune strade e aree del paese inaccessibili. (Meteo Giornale)
Nessuno stupore che il Presidente della Comunità autonoma di Valencia, Carlos Mazòn, cerchi di bloccare le carovane di giovani e di persone solidali che accorrono nelle zone colpite dall’alluvione per portare il loro aiuto: acqua, viveri, abiti asciutti, coperte, medicamenti. (il manifesto)
La Dana ha colpito anche la città di Barcellona nella mattinata del 4 Novembre. Sono stati sospesi i treni per i pendolari ed è stato istituito un comitato di crisi all'aeroporto internazionale di Barcellona-El Prat, dove, secondo le autorità, sono stati dirottati circa quindici voli. (iLMeteo.it)
Le persone scomparse salgono a 93, dicono polizia e Guardia Civil. La ministra della Salute, Mónica García, riporta che nelle acque ristagnanti ci sono "agenti patogeni che potrebbero scatenare infezioni" (Fanpage.it)
Micaela Branchetti, mamma milanese che si è trasferita da 7 anni a Valencia, ha la tigna di chi vuole combattere ma la voce si spezza quand… (La Stampa)
Le immagini che arrivano in questi giorni da Valencia mettono i brividi. Dopo (Primocanale)