REGNO UNITO – Starmer non si oppone a richiesta arresto Netanyahu

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Cambio di maggioranza, cambio di linea. Il nuovo governo britannico del premier laburista Keir Starmer ha annunciato che non si appellerà alla richiesta della Corte penale internazionale (Cpi) di arrestare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che la corte sospetta di crimini contro l’umanità. Ne dà notizia il canale israeliano N12 riferendo dell’esito della visita della neoministra britannica della Giustizia Shabana Mahmood ieri a Gerusalemme per incontri con il governo israeliano. (Moked)

Su altre fonti

Si tratta di una decisione importante e delicata, che avrà conseguenze politiche e un ricasco sui rapporti con gli Stati Uniti e con Israele. Il governo laburista di Sir Keir Starmer ha ritirato il ricorso alla Corte Internazionale dell’Aja contro la richiesta di arresto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, una posizione “ereditata” dal precedente governo Sunak. (la Repubblica)

Lo ha detto oggi un portavoce di Downing Street, confermando indiscrezioni del New York Times. (Il Messaggero Veneto)

Il nuovo governo laburista del Regno Unito ha deciso di seguire una strada diversa rispetto ai conservatori nei suoi rapporti con Israele. Downing Street ha annunciato che l’esecutivo abbandonerà il piano per contestare la richiesta di un mandato d'arresto internazionale contro il primo ministro ebraico Benjamin Netanyahu emesso dalla Corte panale internazionale. (il Giornale)

Israele, Londra non si opporrà a mandato arresto Corte Aja per Netanyahu

Tecnicamente è solo un gesto formale, ma politicamente – e nella percezione di Israele – è uno schiaffo in piena regola dell’alleato britannico, che va a sommarsi alla fibrillazioni con gli Usa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo ha confermato un portavoce di Downing Street dopo le indiscrezioni pubblicate giovedì dal New York Times. Londrà non si opporrà all’arresto di Benjamyn Netanyahu. (Il Fatto Quotidiano)

Il Regno Unito non si opporrà ai mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra durante la guerra a Gaza. (LAPRESSE)