La maternità surrogata diventa reato universale. Baldini: "Saranno colpite le famiglie arcobaleno e i loro figli"

Di Simona Sassetti | 17 Ottobre 2024 alle 15:00 Reato universale. La gestazione per altri rientrerà nei reati gravissimi, così gravi da essere considerati tali in tutto il mondo, al pari dei crimini di guerra, i delitti contro l’umanità, la pedopornografia, il terrorismo, la violenza sessuale, le mutilazioni genitali femminili, il traffico di esseri umani. La GPA, comunemente nota come “utero in affitto” o “maternità surrogata”, è la forma di procreazione assistita che prevede che la gravidanza sia portata avanti da una persona per conto di altre che non possono avere dei figli, per condizione o per ragioni mediche: per esempio coppie eterosessuali in cui la donna sia impossibilitata a portare avanti una gravidanza (magari perché le è stato asportato l’utero per via di un tumore), oppure una coppia di uomini. (RadioSienaTv)

Ne parlano anche altri giornali

«Finalmente una decisione chiara, netta in difesa delle madri e dei concepiti, dei più piccoli e indifesi. (Vita)

Se ieri il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge per rendere la pratica dell'utero in affitto un reato universale, a Santa Marta in Vaticano si guarda questo passaggio politico con soddisfazione ed estrema attenzione. (ilmattino.it)

Avanzata con l’obiettivo di tutelare i bambini, la proposta della gestazione per altri come reato universale porta con sé altri problemi, perché rende impossibile nel nostro Paese il riconoscimento di figli nati altrove, dove la procedura è consentita. (BimbiSaniBelli)

Gpa, Fini boccia reato universale e richiama Meloni: “più apertura su diritti”

Dovrebbe essere un fatto scontato che «i figli non si pagano», come diceva Filomena Marturano nella celebre commedia di Eduardo de Filippo (che oggi sarebbe considerato un pericoloso reazionario). (il Giornale)

In un’Aula del Senato che ha offerto agli studenti ospiti uno spettacolo di «esercizio del dogma» e «furore ideologico», come qualcuno l’ha definito, anziché cultura del confronto ed elaborazione del dubbio, tra interventi esagitati e urla che ricordavano la crociata anti Eluana Englaro, slogan del tipo «viva le donne» e «viva i bambini», e continui richiami delle presidenti di turno, è andata in onda ieri l’ultima fase dell’iter di approvazione del ddl Varchi. (il manifesto)

Roma, 17 ott. Ma alla destra, su alcune questioni, in particolare sui diritti civili, non guasterebbe una maggiore curiosità e quindi, di conseguenza, una maggiore apertura”. (Agenzia askanews)