Casa Bianca distratta. Netanyahu fa il blitz, via il moderato Gallant

La scossa più forte è arrivata. Il terremoto che sta scuotendo il gruppo dirigente di Benjamin Netanyahu ha assestato un colpo devastante al governo. Dopo un pomeriggio in cui il nervosismo era alle stelle e la tensione palpabile, in serata il premier ha annunciato con un video di aver destituito il ministro della Difesa, Yoav Gallant, sostituendolo con il più radicale Israel Katz, finora ministro degli Esteri (ruolo preso in carico da Gideon Saar, che il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha definito «molto amico dell’Italia»). (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

All'indomani della clamorosa destituzione del ministro della Difesa, nel pieno di due guerre sul terreno e dell'annuncio del nuovo attacco dell'Iran, la Corte Suprema israeliana ha accolto la petizione che chiede di annullare il licenziamento di Yoav Gallant. (La Stampa)

I dimostranti si sono radunati vicino alla Knesset chiedendo a Netanyahu di annullare la decisione oltre a raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi ancora tenuti da Hamas a Gaza. (Il Fatto Quotidiano)

Di Luciano Assin Anticipando di un paio di settimane una decisione che era già in cantiere Netanyahu ha spiazzato tutto il mondo politico esonerando il ministro della difesa Yoav Gallant dal suo incarico. (Mosaico-cem.it)

Dalla metà di settembre, la guerra di Israele in Libano si è estesa in modo significativo: Israele sta bombardando il Paese via terra e via aria Di Euronews (Euronews Italiano)

La mossa ha sancito l'escalation dei falchi di Tel Aviv per controllare l'esecutivo, di cui il 65enne generale era una delle figure meno allineate al vento di nazionalismo esasperato e furor bellico che si respirava all'interno dell'ultradestra alleata del Likud. (Inside Over)

Il documento di 32 pagine descrive in dettaglio «la terribile realtà che si è verificata per il popolo di Israele e Gaza dal 7 ottobre 2023», precisa un comunicato che accompagna il rapporto ed afferma che deve essere fatta giustizia per le gravi violazioni del diritto internazionale che sono state commesse. (Corriere del Ticino)