Liliana Segre: «Perché non si può parlare di genocidio a Gaza, ma di crimini di guerra e contro l'umanità»
Le parole, a volte, diventano clave. Negli ultimi mesi ho fatto appelli per il cessate il fuoco, ho condannato le violenze, ho espresso la più profonda partecipazione al dramma delle vittime innocenti palestinesi e israeliane, ho invocato un rispetto sacrale verso i bambini di ogni nazionalità, di ogni credo, di ogni religione, ho manifestato ripulsa verso lo spirito di vendetta. Eppure, o ti adegui e ti unisci alla campagna che tende ad imporre l’uso del termine «genocidio» per descrivere l’operato di Israele nella guerra in corso nella Striscia di Gaza, o finisci subito nel mirino come «agente sionista». (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Liliana Segre sostiene che, nel caso della situazione di Gaza, non si riscontrano i due tratti fondamentali che caratterizzano un “genocidio”: la pianificazione della completa eliminazione di un gruppo etnico o sociale e l’assenza di un rapporto diretto con una guerra. (Virgilio Notizie)
«Nella drammatica situazione di Gaza non ricorre nessuno dei due caratteri tipici dei principali genocidi generalmente riconosciuti come tali». Ovvero «il Medz Yeghern degli armeni, l’Holodomor dei kulaki ucraini, la Shoah degli ebrei, il Porrajmos dei rom e sinti, la strage della borghesia cambogiana, lo sterminio dei tutsi in Ruanda». (Open)
In una riflessione pubblicata sul Corriere della Sera Liliana Segre parla della guerra di Gaza e dell'operato di Israele in risposta ai brutali attacchi del 7 ottobre 2023. (L'HuffPost)
"Nella drammatica situazione di Gaza non ricorre nessuno dei due caratteri tipici dei principali genocidi generalmente riconosciuti come tali — il Medz Yeghern degli armeni, l'Holodomor dei kulaki ucraini, la Shoah degli ebrei, il Porrajmos dei rom e sinti, la strage della borghesia cambogiana, lo sterminio dei tutsi in Ruanda — mentre sono piuttosto evidenti crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi sia da Hamas e dalla Jihad, sia dall'esercito israeliano". (Sky Tg24 )
La senatrice a vita al Corriere della Sera: «Demonizzazione ingiusta dello Stato di Israele e del suo popolo, ma anche controproducente per le prospettive di pace e convivenza». (Lettera43)
Segre: “A Gaza non è genocidio. Un termine abusato per compiacimento e libidine di alcuni” ROMA – “Le parole, a volte, diventano clave”. (Dire)