L’Iran pronto ad attaccare di nuovo Israele? Il proclama di Khamenei e i sospetti dell’intelligence: «Colpiranno prima delle elezioni Usa»

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La Guida suprema avrebbe già dato l'ordine dopo un'analisi dei danni riportati nei raid dello Stato ebraico di una settimana fa Israele si prepara a un possibile e imminente attacco da parte dell’Iran. Lo scrive la Cnn, secondo cui lo Stato ebraico si trova in un «alto livello di prontezza». La testata americana cita una fonte anonima dell’Idf, secondo cui le autorità di Tel Aviv «stanno ancora valutando il processo decisionale in Iran» per capire se e quando avrà luogo la rappresaglia per i raid israeliani contro la Repubblica islamica della scorsa settimana. (Open)

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Il guanto di sfida è di nuovo nel campo iraniano e l’Ayatollah Ali Khamenei non vuole rischiare l’onore della Repubblica islamica. Una settimana dopo l’attacco sferrato da Israele all’Iran, Teheran torna ad alzare i toni e a promettere una risposta «brutale» e che «farà pentire» lo Stato ebraico (La Stampa)

La guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha dato ordine lunedì scorso al Consiglio per la sicurezza nazionale iraniano di prepararsi ad attaccare Israele. (ilmessaggero.it)

Lo scrive la Cnn citando una fonte militare israeliana, che tuttavia ha aggiunto che stanno "ancora valutando il processo decisionale in Iran" per determinare se e quando avrà luogo una rappresaglia per i raid israeliani contro la Repubblica islamica della scorsa settimana. (Tiscali Notizie)

“Hezbollah pronta a ritirarsi dal confine” ma l’Iran studia un altro attacco a Israele

Iran, gli attacchi di Israele spiegati dalle immagini satellitari: perché sono stati danneggiati i siti militari Diverse esplosioni, seguite da nuvole di fumo, sono avvenute in almeno tre punti della periferia della capitale libanese, dopo che l'esercito israeliano aveva ordinato l'evacuazione di diversi edifici della roccaforte di Hezbollah. (ilmattino.it)

TEL AVIV — A Washington lo definiscono «un incontro costruttivo e produttivo», ma gli inviati della Casa Bianca spediti in Israele per mediare l’accordo — che pareva a un passo — sulla fine della guerra in Libano, tornano a casa senza passare da Beirut: «Non ci sono novità reali che possano far pensare a un accordo in tempi brevi», dice il ministro della Cultura libanese Muhammad Murtada, in quot… (la Repubblica)