Siria, cambiamenti nei programmi scolastici sollevano proteste

Siria, cambiamenti nei programmi scolastici sollevano proteste
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ESTERI

Il governo siriano, guidato dagli islamisti di Tahrir al Sham, ha recentemente introdotto modifiche ai programmi scolastici, suscitando un'ondata di proteste tra laici, democratici e conservatori. Le nuove direttive, che mirano a promuovere una visione religiosa del mondo, hanno sollevato accuse di arbitrarietà e di deriva religiosa. La maggior parte dei cambiamenti riguarda la rimozione di contenuti considerati non conformi ai principi islamici, suscitando preoccupazioni tra coloro che temono una radicalizzazione del sistema educativo.

In un contesto già segnato da tensioni e conflitti, la decisione del governo ha ulteriormente polarizzato l'opinione pubblica. Gli attivisti laici e democratici denunciano un tentativo di indottrinamento, mentre i conservatori criticano l'approccio unilaterale delle autorità. La questione ha assunto una dimensione internazionale quando il leader dei ribelli, Ahmad al-Sharaa, noto come Abu Mohammed al-Jolani, ha incontrato i ministri degli Esteri di Francia e Germania. Durante l'incontro, al-Jolani ha evitato di stringere la mano alla ministra tedesca, limitandosi a un cenno con il corpo, un gesto comune in alcune interpretazioni più radicali dell'Islam.

L'Unione Europea, rappresentata dai ministri degli Esteri di Francia e Germania, ha espresso il proprio sostegno al nuovo governo siriano, pur chiedendo il rispetto dei diritti umani. La missione europea, la prima a Damasco dalla fine del regime di Assad, ha cercato di avviare un dialogo costruttivo con al-Jolani, ma permangono dubbi sulla possibilità che la Siria possa trasformarsi in un regime simil-talebano. La transizione verso uno Stato sovrano e stabile, ma non islamista, rimane un obiettivo ambizioso e complesso.

La situazione in Siria continua a evolversi, con sviluppi che richiedono un'attenta osservazione e un costante impegno diplomatico da parte della comunità internazionale.