Ursula pende a destra, dialogo Ppe-Ecr
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Il primo giorno di scuola, in verità, è atteso per dicembre e dopo le forche caudine delle audizioni del Parlamento europeo. Ma già ieri pomeriggio la Commissione Ue classe 2024-2029 si è riunita a Bruxelles a Palazzo Berlaymont per un primo incontro con la presidente Ursula von der Leyen, ovviamente a fare gli onori di casa e pronta al bis. I nuovi commissari c'erano quasi tutti. Tranne la slovena Marta Kos, la cui nomina non è stata ancora ratificata da Lubiana, e l'austriaco Magnus Brunner, impegnato in Parlamento a Vienna (il Giornale)
Su altre fonti
Non stupisce la cosa ma non può non fare una certa impressione il fatto che i progressisti non riescano a farsi una ragione della più grande vittoria degli ultimi anni. A sinistra in questi ultimi giorni c’è stato persino chi è riuscito a parlare di «sconfitta europea per la Meloni». (Secolo d'Italia)
Ha quindi portato a casa la nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo alla coesione, e di vicepresidente esecutivo. In questo caso Fitto avrà la responsabilità di almeno mezzo miliardo di budget, più il Pnrr. (L'Opinione delle Libertà)
Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, intervistato a Formello nell’ambito dell’iniziativa Itaca. – “Giorgia Meloni è riuscita a fare qualcosa che gli altri governi non sono riusciti a fare. (Agenzia askanews)
L’affaire fitto, la formazione della Commissione europea, le scelte di Ursula creano equilibri difficili in questo mandato bis Come spesso accade il dibattito sul processo di integrazione europea nel nostro Paese si intreccia e viene fagocitato dalla politica interna. (Quotidiano del Sud)
Certo, avere un commissario nord europeo ad occuparsi di casa e energia, diciamo che lì sono più abituati ai laghi e alle renne e ad altri contesti urbanistici che non al centro storico di Bologna, Firenze o le periferie di Milano e Roma». (Corriere della Sera)
Attivista per il clima da sempre, ma anche tecnocrate e poi diplomatica sempre concentrata sul cambiamento climatico, vice del primo ministro Pedro Sanchez a Madrid dopo essere stata una alquanto ambiziosa ministra del governo socialista spagnolo: oltre agli accordi con sindacati e industria per eliminare carbone e nucleare, Teresa Ribera vanta anche di aver contribuito a stabilire per legge gi&a… (L'HuffPost)