Le prime mosse di Trump per alzare il muro sull’import
«Le tariffe al commercio sono una cosa bellissima, la cosa più grande mai inventata». Lo ha ripetuto in campagna elettorale Donald Trump che vuole interventire rapidamente, appena avrà messo piede alla Casa Bianca, sulle regole delle importazioni : contro la Cina e l’Europa, contro le imprese americane che delocalizzano in Asia o producono in Messico. «Stiamo cercando di capire quali saranno davvero le politiche commerciali di Trump . (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Donald Trump è il 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Una notizia che ha fatto, nel giro di pochi istanti, il giro del web, e che ha avuto ripercussioni in diversi settori, tra cui quello automotive. (il Giornale)
Smartphone più cari del 26%, i computer del 50%, le console del 40%. Il «tycoon» ha infatti condotto una campagna elettorale particolarmente rivolta ai dazi da imporre alle importazioni di prodotti dalle nazioni estere: dal 10 al 20% per qualsiasi paese del mondo (e per questo trema anche l'Italia, soprattutto per l'agroalimentare), del 60% per le importazioni dalla Cina (Corriere della Sera)
«L'elezione di Trump, vista la sua minaccia di imporre dazi sulle importazioni, potrebbe avere qualche effetto negativo sull'economia europea, e in parte anche italiana, ma non credo possa danneggiare più di tanto l'export della Campania e delle regioni meridionali, che si basano soprattutto su prodotti ad alto valore aggiunto o del comparto agroalimentare, che non dovrebbero entrare nel mirino dell'amministrazione statunitense». (ilmattino.it)
Porsche e Mercedes, secondo gli analisti di Bloomberg Intelligence, sono le più esposte con il rischio di ridurre dell'8% il loro utile prima delle imposte (Ebit) del 2025. Con l'elezione di Donald Trump sul settore incombe un ulteriore rischio rappresentato dai dazi, con le auto tedesche, in particolare Porsche e Mercedes, che saranno maggiormente penalizzate. (Il Messaggero - Motori)
È quanto afferma la Coldiretti nel commentare le elezioni Usa che hanno visto la vittoria del candidato repubblicano. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)
Certo, i dazi del 10-20% promessi per le imprese europee sarebbero un problema. «L’Europa deve integrarsi di più, avere una politica industriale basata sull’innovazione, sulla capacità delle imprese di essere competitive, un mercato unico dei capitali, un prezzo unico dell’energia. (Corriere della Sera)