Due anni per salvare Volkswagen: chi è Blume, il manager che vuole rompere il tabù dell'auto tedesca
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Oliver Blume si appresta a prendere la decisione che nessuno dei suoi dieci predecessori ha osato assumere: chiudere una fabbrica di automobili Volkswagen in Germania per la prima volta negli 87 anni di storia del gruppo. L’annuncio è stato uno choc per l’opinione pubblica e la politica tedesche. Non è un caso che Blume, ceo del costruttore dal 2022, abbia atteso il giorno successivo alle elezioni in Turingia e in Sassonia per comunicare l’intenzione di dismettere almeno due stabilimenti nel Paese. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il settore è in difficoltà e in prima linea c'è proprio il Gruppo Volkswagen, principale costruttore del continente, che si prepara anche a chiudere stabilimenti di produzione, persino in territorio tedesco. (Virgilio)
La casa tedesca vede ora un margine operativo (differenza tra ricavi e costi della produzione, ndr) del 5,6% contro il 7,4% stimato due mesi fa. Il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen ha nuovamente rivisto al ribasso le sue previsioni sull’andamento del 2024,in seguito alla debole domanda di vetture. (Il Fatto Quotidiano)
Entrare nella fabbrica di Wolfsburg è come mettere piede in un universo parallelo, dove la tecnologia e la tradizione convivono in perfetta armonia. Sin dal primo istante, si ha la sensazione di trovarsi in un luogo unico, dove ogni dettaglio racconta la grandezza dell'industria automobilistica europea. (Tom's Hardware Italia)
L’industria automobilistica tedesca è riconosciuta in tutto il mondo come massimo esempio di innovazione e alta qualità. Tuttavia le cose non stanno andando come previsto e le big tedesche Mercedes, BMW e Volkswagen hanno dovuto rivedere verso il basso le loro stime economiche per il 2024, con conseguenze piuttosto pesanti in borsa. (AlVolante)
Non si arresta la crisi di Volkswagen: l’azienda di Wolfsburg è stata costretta, per la seconda volta quest’anno, a tagliare le stime sui risultati del 2024 dopo aver lanciato un primo allarme a luglio, legato alla chiusura di un impianto Audi a Bruxelles, e aver poi annunciato all’inizio di settembre la chiusura di uno o due stabilimenti in Germania (SicurAUTO.it)
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