Alzheimer: i segnali da non sottovalutare per scoprire in tempo la malattia

Alzheimer: i segnali da non sottovalutare per scoprire in tempo la malattia
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica SALUTE

Piccole dimenticanze, disorientamento, parole che faticano ad uscire dalla bocca. A volte non è soltanto l’inevitabile avanzare del tempo che ci rende meno efficienti come emerge dall’ultimo Rapporto Mondiale diffuso dalla Federazione Alzheimer Italia secondo cui l’80% dell’opinione pubblica pensa che la demenza sia una componente normale dell’invecchiamento piuttosto che una condizione medica. M… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Allo stato attuale, tuttavia, nessun farmaco disponibile riesce a interferire con la progressione della demenza. Negli ultimi 2 decenni, enormi sforzi economici hanno permesso di indagare terapie altamente innovative, con l'obiettivo di individuare molecole capaci di modificare la storia naturale della malattia (Disease-Modifying Therapies). (Doctor33 )

I dati emergono dal Rapporto mondiale Alzheimer 2024 redatto da Adi – Alzheimer’s Disease International, diffuso in italia dalla Federazione Alzheimer Italia in occasione della XXXI Giornata Mondiale Alzheimer celebrata lo scorso 21 settembre. (RIFday)

E questa convinzione sbagliata è dilagata, se si considera che 5 anni fa la percentuale di persone che rispondevano così era ben più bassa, pari al 66%. Nel mondo 8 persone su 10 ritengono erroneamente che la demenza sia una normale conseguenza dell’invecchiamento, piuttosto che una condizione medica, una patologia quale è. (TuttoSanità)

Alzheimer, uno tsunami in famiglia: 100mila casi in Puglia. Poche le diagnosi precoci

Uno stile di vita sano e gli screening di prevenzione aiutano a contrastare l’ Alzheimer , una patologia che porta al progressivo deterioramento delle funzioni cognitive, delle capacità funzionali e delle relazioni sociali di una persona. (S&H Magazine)

In Italia quasi 1,5 milioni di persone con demenza. Ancora forte lo stigma L’80% della popolazione mondiale ritiene erroneamente che la demenza sia una normale conseguenza dell’invecchiamento: era il 66% nel 2019. (La Difesa del Popolo)

L’Italia invecchia e i malati di Alzheimer crescono in maniera esponenziale. Lo dice l’ultimo rapporto del Censis. Le persone affette da Alzheimer nel nostro Paese sono 600 mila, ma la stima è destinata ad aumentare a causa dell’invecchiamento costante della popolazione. (L'Edicola del Sud)