Marco Tarchi: il “tramonto dell’Occidente” tra crisi, propaganda e realtà

Crisi, declino, sconfitta, eclissi, deriva, debolezza, stanchezza, ritirata, disfatta, decadenza. È ormai in atto un saccheggio del vocabolario da parte di giornalisti, accademici e politici per descrivere, in un clima emotivo che si avvicina sempre più ai toni di uno psicodramma collettivo, la situazione in cui – a detta di costoro – si troverebbero imbrigliati l’Occidente, i suoi valori e i suoi modelli, sia istituzionale che culturale. (Inside Over)

Ne parlano anche altri giornali

Quanto è successo alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky ha solo pochi precedenti. Sono precedenti scolpiti nella memoria di coloro che ancora ricordano qualcosa dei grandi drammi vissuti dalla democrazia europea. (Corriere della Sera)

Con il suo consenso, direttamente dalla pagina pubblica facebook di Gianni Cuperlo. Una lettura sempre interessante (…). Per la prima volta dopo il 1941 l’Europa è sola col suo destino. La formula che recitava la sicurezza da Washington, l’economia da Berlino, l’energia da Mosca non esiste più. (SienaPost)

“Non ci sono più alibi nè scusanti. L’Unione europea da oggi può contare solo sulle proprie forze. Questo non vuol dire non riconoscersi nell’alleanza atlantica ma sono ben chiari i segnali che provengono dai grandi blocchi delle potenze mondiali. (ilSicilia.it)

Torneranno gli Imperi?

A beneficio dei distratti, è di vitale importanza fare il punto della situazione. (substack.com)

Giorni fa aveva soste… C’è un’immagine in cui Trump e Putin si danno la mano allungando smisuratamente le braccia nello spazio. (La Stampa)

Torneranno gli Imperi? (Start Magazine)