In pedana col tumore, il malore e la forza di finire la gara: la storia di Nathalie Moellhausen

Competere con i dolori provocati da un tumore perché alle Olimpiadi non si può rinunciare. E poi salire sulla pedana olimpica del Grand Palais, accasciarsi durante l'assalto e infine riprendere la gara sino alla fine. La storia di Nathalie Moellhausen ha già conquistato Parigi e poco importa se l'avventura olimpica dell'atleta italo-brasiliana si sia conclusa con la sconfitta per mano della sedicenne canadese Ruien Xiao (15-11) e la conseguente eliminazione. (Tiscali)

La notizia riportata su altre testate

Non è sulle pedane, in quella spada che prima con l’Italia (solo ai Mondiali un oro e un bronzo a squadre e un bronzo individuale) e poi con il Brasile dal 2013 (campionessa del mondo 2019) le ha dato delle gioie, ma in un ospedale. (Corriere della Sera)

Però, certamente, lo sport insegna ad aver coraggio, a provarci sempre, a non rinunciare ai sogni. Sarà pur vero, ma talvolta droga la testa: ed è peggio. (il Giornale)

La sua storia ha commosso il mondo. Nonostante il dolore per un tumore benigno al coccige che nelle ultime settimane l'aveva costretta a ricoveri in ospedale e dosi massicce di morfina. (Luce)

Nathalie Moellhausen, in gara dopo la diagnosi e il ricovero per tumore: si sente male ma arriva fino alla fine. La medaglia d'oro è sua (DiLei)

Fino al 2012 con l’Italia tanto da vincere un bronzo nella spada a squadre nel 2010 e nel 2011, e da partecipare ai Gioch… Sentirsi male, cadere in pedana. (La Stampa)

CalcioWeb La 38enne nata a Milano da padre italo-tedesco, ha scoperto di avere un tumore, di natura benigna, al coccige. Si tratta di una forma di neoplasia che le causa dolore intenso, e anche sulla pedana olimpica, la campionessa si è sentita male, è stata subito curata dallo staff medico ma ha voluto riprendere la gara. (CalcioWeb)