Occhi puntati su Meloni a Bruxelles. “Non prendo ordini da Musk”. E punta le sue fiches sugli hub per migranti
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Giorgia Meloni si è presentata ieri a Bruxelles con molti auspici, qualche desiderata e l’investitura dei media, da Politico a Financial Times, “the strong man”, il leader più influente a livello europeo, “il ponte” tra Europa e Stati Uniti. Senza dubbio il governo più stabile tra i 27. I punti di Giorgia Oltre a questo la premier italiana ci ha messo del suo e nella tradizionale due giorni in Parlamento per spiegare alle Camere “il nuovo corso dell’Unione europea con la destra al governo” ha aggiunto una serie di punti: l’Italia terrà “una posizione ferma con l’Ucraina”; il governo “andrà avanti sull’Albania”; la nomina di Fitto fa dire “missione compiuta”; in politica estera “bisogna essere pragmatici” perchè la logica “nemico/amico” è sbagliata. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altri giornali
Non aspetta la fine del dibattito e il voto che promuove come da copione la sua linea con 100 sì, 64 no e un astenuto. Troppo importante per Giorgia Meloni il vertice sui Balcani a Bruxelles, prologo del Consiglio europeo che inizia oggi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La premier comincia in sordina, parlando dell’automotive e dell’approccio «troppo ideologico» avuto fin qui dall’Europa in tema di sostenibilità. (Liberoquotidiano.it)
È arrivato a destinazione il messaggio del capo dello Stato: un invito perentorio rivolto a tutte le parti politiche ma anche ai media perché abbandonino l’uso smodato della categoria amico/nemico e della contrapposizione insanabile. (il manifesto)
Con l’indubbia efficacia oratoria che tutti le riconoscono, Meloni si è più volte tolta la giacca da presidente del Consiglio e ha indossato il casco del leader di partito pronto a battersi con Prodi e Monti, con Conte e Schlein, con Renzi, Bonelli e altri personaggi anche di secondo piano. (L'Eco di Bergamo)
L’ex presidente del Consiglio parla a ‘Di Bella sul 28’: “Premier non ha detto nulla quando Musk ha fatto apprezzamenti negativi sul sistema giudiziario italiano. Riconosco che la Meloni ha notevoli capacità nelle relazioni con l’Europa ma cerchi di creare consenso e non dissenso”. (TV2000)
“Io penso che uno debba riconoscere quello che abbiamo fatto a Caivano. Siamo stati noi a buttare fuori 36 camorristi dalle case occupate della povera gente”. (Il Fatto Quotidiano)