Boss scarcerati, si dimette il capo del DAP Francesco Basentini
La rinuncia del vertice del DAP arriva in seguito alle polemiche sulle scarcerazioni dei boss mafiosi, la cui pena è stata commutata ai domiciliari temporanei, per il rischio di contrarre il coronavirus.
La circolare del Dap. Alcuni dei capimafia oggetto del provvedimento, scontavano una pena al carcere duro, come Francesco Bonura, colonnello di Bernardo Provenzano, o una condanna all'ergastolo, come Francesco La Rocca, temuto boss del Calatino. (Sputnik Italia)
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Petralia è stato procuratore a Sciacca e consigliere del Csm che ora - dopo la richiesta formalizzata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede- dovrà collocarlo fuori ruolo. Nel 2017 diventa procuratore generale a Reggio Calabria dove si occupa di `ndrangheta. (Corriere della Sera)
CHI E' PETRALIA - Da toga antimafia al Csm fino ai vertici della magistratura, prima da Procuratore aggiunto di Palermo e poi da Procuratore generale di Reggio Calabria. E del suo pool fa parte un giovane magistrato napoletano, quel Roberto Tartaglia che oggi è il vice capo del Dap. (Adnkronos)
En plein Petralia e Tartaglia. En plein perché accanto a Petralia ci sarà come vice l’ex pm antimafia Roberto Tartaglia, già scelto da Bonafede tre giorni fa. Petralia, da Cosa nostra al Csm. Ma vediamo chi è Petralia e qual è stata la sua carriera. (Polizia Penitenziaria)
Nei giorni scorsi il Ministro aveva già indicato come vicepresidente del Dap Roberto Tartaglia, ex pm della piscina Trattativa della Procura di Palermo. (Stretto web)
Condividi. “Le dimissioni del direttore del Dap Francesco Basentini non bastano a cancellare quanto successo in poche settimane tra carceri in rivolta, morti, evasioni e perfino mafiosi e assassini usciti a decine di galera. (Imola Oggi)
Sarà il procuratore generale di Reggio Calabria, il siciliano Dino Petralia, il nuovo capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, al posto di Francesco Basentini che si è dimesso. Originario di Trapani, Petralia, procuratore capo di Sciacca nel 1996 e componente del Csm dal 2006 al 2011, a inizio legislatura era stato proposto come consulente della commissione parlamentare Antimafia. (Gazzetta del Sud)