Papa Francesco, ancora file nella notte. La basilica resta aperta
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Mentre Roma si stringe intorno alla figura di Papa Francesco, le cui esequie si terranno domani alle 10 sul sagrato di San Pietro, la basilica vaticana continua ad accogliere migliaia di fedeli desiderosi di rendere omaggio alla salma del Pontefice. Un flusso ininterrotto, che non si è fermato neppure quando, nel tardo pomeriggio, un improvviso acquazzone ha bagnato la folla dopo ore di sole cocente.
Sono già centomila coloro che hanno varcato le porte della basilica nelle prime due giornate, un numero destinato a crescere ancora oggi, ultima opportunità prima della cerimonia funebre. Tra i presenti, molti hanno atteso pazientemente nelle lunghe file notturne, arrendendosi solo all’alba, per poi riprendere il cammino poche ore dopo. "Era il nostro Papa", ripetono in coro, mentre la fila si snoda silenziosa tra i colonnati del Bernini.
Domani, oltre ai rappresentanti di 170 delegazioni – di cui 130 già confermate – e a dieci membri di case reali, ci saranno anche volti meno noti ma non meno significativi: migranti, senzatetto e detenuti, quelli che Francesco ha sempre chiamato "gli ultimi", ai quali aveva dedicato gran parte del suo ministero. Un funerale che, pur nella sua solennità, manterrà quel tratto di vicinanza al popolo che ha caratterizzato il suo pontificato.
Intanto, mentre la città si prepara a un evento senza precedenti per misure di sicurezza e affluenza, un'altra notizia attraversa i palazzi del potere. Quella del possibile incontro tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, che ha suscitato non poche reazioni a Palazzo Chigi, dove l’agenda diplomatica resta strettamente riservata. Se da un lato non si smentisce né si conferma nulla, dall’altro il fastidio di Giorgia Meloni è palpabile, in un momento in cui ogni mossa politica viene scrutata con attenzione.