Cercapersone esplosi in Libano, com’è stato possibile: tutte le ipotesi tecniche

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Gli esperti concordano: un attacco senza precedenti, ma forse non così sofisticato dal punto di vista tecnologico, quello che ha fatto esplodere i cercapersone («pager») di migliaia di agenti di Hezbollah martedì pomeriggio. Il bilancio è di 2.700 feriti e otto morti in tutto il Libano. Principale indiziato è Israele, che però non commenta. Ma la storia si apre anche a punti di domanda: come hanno fatto a farli esplodere ? Gli indizi tecnici sono questi: un funzionario dell’Hezbollah ipotizza che un malware possa averne causato l’esplosione. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

È stato così per le eliminazioni del padre dell’atomica iraniana Mohsen Fakrizadeh (mitragliatrice telecomandata), dell’esponente di Hamas Ismael Haniyeh (missile o bomba?), del dirigente dell’Hezbollah Fuad Shukr (raid aereo). (Corriere della Sera)

Gli ospedali di Beirut, di Sidone, di Tiro si stavano riempiendo di feriti, anche se nessuno all’inizio capiva il perché: un bombardamento, ma senza bombe. Il premier libanese Najib Miqati aveva appena aperto la riunione del martedì. (Corriere della Sera)

Sono diverse le ipotesi sulla causa e i responsabili, ma non ci sono ancora informazioni certe. Un'esplosione simultanea dei cercapersone di centinaia di miliziani di Hezbollah in Libano ha causato otto vittime e quasi 3.000 feriti. (Fanpage.it)

Cercapersone esplosivi contro Hezbollah, perché Israele ha colpito ora?

In attesa di dare il via alle operazioni di terra oltre il confine libanese, Israele scatena la sua “cyber war” contro Hezbollah. Un maxi-attacco improvviso e silenzioso. (ilmessaggero.it)

"Era una situazione in cui si rischiava di perdere le capacità non utilizzate", ha dichiarato un funzionario statunitense illustrando le ragioni che hanno spinto Israele a compiere l'attacco ieri. (Adnkronos)