L’ultimo messaggio del 15enne suicida: “Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof ma lui non mi ascolta”

“Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof ma lui non mi ascolta”. Il 15enne, che si è tolto la vita il 14 ottobre scorso con la pistola del padre, aveva mandato dei messaggi whatsapp alla madre spiegando che era a disagio a scuola e che voleva lasciarla. Questo e altri messaggi, in cui l’adolescente diceva di aver parlato con un insegnante di sostegno, sono stati consegnati ieri mattina dai genitori ai carabinieri della stazione di Marzocca (Senigallia) che stanno indagando sul sul suicidio. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Ecco il tenore di uno dei sette whatsapp che Leonardo Calcina, ha inviato alla madre Viktorya dopo aver parlato, il 9 ottobre scorso, con un insegnante di sostegno dell’Istituto alberghiero Panzini. «Ho chiesto aiuto al professore di sostegno ma lui non fa nulla. (La Stampa)

A complicare il caso del drammatico suicidio di Senigallia ci sarebbe un brutto voto conseguito a scuola poco prima di compiere l’estremo gesto. (Virgilio Notizie)

«L'anno scorso nell'istituto scolastico era già stato segnalato un caso di bullismo». Lo afferma Pia Perricci, legale della famiglia dello studente di Senigallia, morto suicida perché vittima di bullismo, di cui oggi ci sono stati i funerali. (Corriere TV)

Leonardo suicida a 15 anni, l’sms alla mamma e la richiesta di aiuto: «Ho parlato con un prof, non ce la faccio più»

Senigallia è in lutto per la tragica morte di Leonardo, il giovane di 15 anni vittima di bullismo. La diretta video dei funerali dalla chiesa parrocchiale di Montegnano, frazione di Senigallia. Leggi anche L’ultimo sms di Leo, suicida a Senigallia per colpa dei bulli: “Non ce la faccio più, il prof non interviene” Funerali di Leonardo, il 15enne vittima di bullismo: la diretta da Senigallia (La Stampa)

A Senigallia, un ragazzo di quindici anni si è tolto la vita sparandosi con la pistola del padre. Secondo i genitori, dietro a questo gesto vi sarebbero ripetute vessazioni da parte dei compagni di classe. (Today.it)

Ieri i genitori si sono presentati nella caserma di Marzocca per integrare la denuncia sporta la notte stessa della scomparsa. «Abbiamo messo a disposizione degli inquirenti 7-8 messaggi che il ragazzo aveva inviato su WhatsApp alla madre per informarla di aver parlato del suo disagio con un insegnante - spiega l’avvocata Pia Perricci, legale della famiglia - ma la scuola non è mai intervenuta». (ilmessaggero.it)