Nordio: “Io non lascio. Il giudice deve limitarsi ad applicare la legge, è la politica che decide”
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Lei, ministro Nordio, fa parte di un governo che tra giustizia, sicurezza e migranti scatena ogni giorno guerre contro le toghe. Andiamo all’ultimo caso. I giudici di Roma sottoscrivono la linea della Corte di giustizia Ue sull’obbligo di non rimandarli in paesi “non sicuri”. Come si fa a ignorarla? “Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero c… (la Repubblica)
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"Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di alta politica". (Secolo d'Italia)
Ancora uno scontro tra politica e magistratura? Con nuove battaglie che potrebbero sconfinare nel campo europeo? Ecco l’allarmante prospettiva davanti alla quale si trova Sergio Mattarella dopo che il Tribunale di Roma ha messo su un binario morto il «modello Albania», passaggio chiave per la politica sui migranti sbandierata tra le priorità del governo. (Corriere della Sera)
«È impossibile riconoscere come Paesi sicuri gli Stati di provenienza delle persone trattenute». Questa la motivazione con la quale i magistrati del tribunale per i migranti di Roma hanno giustificato il diniego della convalida del trattenimento dei 12 migranti in Albania, obbligando il nostro Stato a riportarli su territorio italiano. (il Giornale)
La motovedetta della Guardia Costiera Visalli ha raggiunto il porto di Bari. A bordo c'erano i 12 migranti trattenuti soltanto per pochi giorni nel centro costruito in Albania dopo l'accordo tra il governo Meloni e quello di Rama PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
"La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza - ha affermato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i giornalisti, a margine di un convegno a Palermo - Non è una polemica contro la magistratura ma contro un tipo di sentenza che non solo non amo ma riteniamo addirittura abnorme. (Adnkronos)
Parole ruvide: per il Guardasigilli la decisi… ROMA — L’offensiva del governo contro la magistratura non solo non si smorza, ma sale di livello. (la Repubblica)