Gaza, Trump si intesta i bombardamenti: gli Usa sostengono gli attacchi israeliani che infrangono la tregua

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LA NOTIZIA ESTERI

La Casa Bianca comunica che Trump sostiene a pieno i bombardamenti israeliani su Gaza che hanno infranto la tregua. Se qualcuno avesse avuto dubbi, ci ha pensato la Casa Bianca a dissiparli: il presidente Usa, Donald Trump, sostiene a pieno gli attacchi israeliani a Gaza degli ultimi giorni. Bombardamenti che sono ripresi nonostante fosse in vigore la tregua, che il premier di Tel Aviv, Benjamin Netanyahu, ha deciso di non rispettare. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altre testate

"Il Regno Unito sta lavorando a stretto contatto con partner come Francia e Germania per inviare un messaggio chiaro: ci opponiamo fermamente alla ripresa delle ostilità da parte di Israele. (Today.it)

Gli israeliani marciano per protestare contro la ripresa dei combattimenti a Gaza e contro i piani annunciati dal Primo Ministro israeliano Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet Ronen Bar, accanto all’ufficio del Primo Ministro a Gerusalemme, mentre si svolge una riunione del gabinetto. (Il Sole 24 ORE)

Il quotidiano israeliano Haaretz, documentando la nuova offensiva militare di Israele su Gaza, ha dato conto anche del contenuto dei volantini che l’esercito israeliano ha lanciato su tutta la Striscia. (Il Fatto Quotidiano)

A Gerusalemme, anche oggi in migliaia marciano verso la Knesset, il Parlamento israeliano, contro la decisione del governo di riprendere la guerra. Oltre 700 i morti nella Striscia nelle ultime 48 ore. (TV2000)

L’ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, secondo Haaretz.“Il presidente ha reso molto chiaro ad Hamas che se non avessero rilasciato tutti gli ostaggi, ci sarebbero state conseguenze gravi. (Agenzia askanews)

I carri armati israeliani sono tornati a circondare il corridoio di Netzarim, la linea di demarcazione lunga circa 6 chilometri che Israele aveva ampliato e fortificato all’inizio della guerra per dividere il nord della Striscia di Gaza dal sud e per controllare meglio gli spostamenti della popolazione gazawita. (L'HuffPost)